Venezia pulita, scommessa di Ca’ Foscari Sostenibile

VENEZIA. È possibile che la scatenata movida veneziana sia all’insegna della sostenibilità? Di sicuro per gli operatori ecologici che all’alba si ritrovano a pulire la città da cartacce, bottiglie e...

VENEZIA. È possibile che la scatenata movida veneziana sia all’insegna della sostenibilità? Di sicuro per gli operatori ecologici che all’alba si ritrovano a pulire la città da cartacce, bottiglie e avanzi vari, questo sarebbe un sogno. «Più che pulire», ha detto l’ad di Veritas, Andrea Razzini, «sarebbe meglio non sporcare perché il tema è quello di migliorare da un punto di vista civile e di risparmio».

Per cercare di risolvere il problema alla radice ieri mattina, nel corso di una riunione tra Veritas e lo staff di Ca’ Foscari Sostenibile è infatti emersa una sfida che l’Università ha accolto in pieno: trovare un progetto che educhi i ragazzi a divertirsi, mantenendo pulita la città. Il rettore uscente Carlo Carraro ha fatto ieri con soddisfazione un bilancio dei primi quattro anni di Ca’ Foscari Sostenibile, nata nel 2010. Il progetto di un’università all’insegna del green, è stato avviato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente con la somma di 120 mila euro, investiti in tre persone strutturate, un assegnista, una collaborazione, l’impegno del personale tecnico amministrativo che si occupa sempre più di questi temi e la certificazione di queste pratiche che costa circa 7 mila euro all’anno. Il primo step è stato l’attivazione del calcolatore di carbonio. Si tratta di una serie di domande specifiche che indagano il tipo di vita dello studente e lo informano sulla quantità di carbonio che sta producendo e su come diminuirlo. Poi è stata la volta della raccolta differenziata che ha raggiunto l’80% e permesso ulteriormente le emissioni di Co2 e la certificazione internazionale Leed per l’edificio Ca’ Foscari riconosciuto per la gestione green di risparmio energetico e impiego di risorse per migliorare la qualità ecologica. Da ultimo, l’aumento di studenti e personale che si dedicano alle attività di volontariato, leggi i 50 ragazzi che, in occasione delle «Special Olympics», hanno accompagnato i disabili in città. «Abbiamo avuto un processo di crescita continuo», ha detto la coordinatrice Chiara Mio, «dialogando con tutti gli attori del territorio e dando ai ragazzi nuove opportunità formative». Da ultima la sfida di tenere Venezia pulita, una bella scommessa (v.m.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia