Negozio di paccottiglia aperto da venti giorni a Venezia e già stangato dal Comune

Multa e disposta la chiusura per un’attività in salizada dello Spezier a Cannaregio negli spazi dove c’era una merceria. I gestori non avevano nemmeno presentato la Scia all’amministrazione

Eugenio Pendolini
Le vetrine chiuse in salizada del Spezier,a Cannaregio
Le vetrine chiuse in salizada del Spezier,a Cannaregio

Magliettine turistiche e chincaglierie in vetrina avevano preso il posto, a metà agosto, dei capi d’abbigliamento della storica merceria di Maria Grazia D’Ambra in salizada del Spezier, a Cannaregio.

Ora, tre settimane dopo, dagli uffici del Comune è già arrivata la prima sanzione per mancato rispetto della delibera antipaccottiglia: quel negozio, lì, non poteva aprire.

Per come ricostruito dagli uffici del commercio, infatti, l’attività era stata aperta senza nemmeno aver presentato la segnalazione certificata di inizio attività (Scia), quindi del tutto bypassando il primo controllo a monte previsto dalle nuove regole di Ca’ Farsetti.

Controllo che, evidentemente, se fosse stato realizzato avrebbe già bloccato l’apertura del negozio. Eppure, in mancanza di ciò, quel negozietto aveva già iniziato a vendere bigiotteria e souvenir in un’area soggetta al vincolo “antipaccottiglia”, che vieta espressamente questa tipologia merceologica.

L’esercizio è stato quindi sanzionato dalla polizia locale. Ora gli uffici predisporranno un provvedimento di chiusura. «Era stato chiarito, tramite i canali ufficiali e a seguito delle notizie apparse sui giornali, sia all’ex proprietaria sia ai nuovi proprietari, che l’eventuale successiva apertura di un negozio di questa classificazione sarebbe stata bloccata, poiché non conforme alle linee previste dal nuovo regolamento antipaccottiglia», ricorda l’assessore al Commercio e alle Attività Produttive, Sebastiano Costalonga, «è possibile invece, tramite procedura di subentro e in piena conformità alle norme, avviare un’attività di vendita di biancheria intima».

Per l’amministrazione comunale, il provvedimento di questi giorni a Cannaregio è il segnale che gli anticorpi ora iniziano a fare il loro lavoro. « I controlli funzionano e continueranno con rigore», continua Costalonga, «chi pensa di poter aprire senza rispettare le regole deve sapere che a Venezia non c’è spazio né per scorciatoie né per abusivismi. La nostra priorità è garantire legalità, qualità dell’offerta e decoro urbano, tutelando i commercianti onesti e l’immagine della nostra bellissima città».

A poco più di quattro mesi dall’approvazione della delibera, passata da misura sperimentale a procedura regolamentare, sono almeno quattro le aperture non autorizzate per mancato rispetto proprio delle norme stabilite con la sopra citata delibera di Consiglio; 10 sono i procedimenti in corso nei quali si sta chiedendo alle ditte interessate di adeguarsi ai criteri previsti (togliendo, ad esempio, dal commercio i prodotti non consentiti) e 3 quelli già archiviati.

La nuova commissione di tutela, istituita proprio per valutare le proposte di avvio di attività economiche nelle zone centrali, si è già riunita e ha espresso 9 pareri: 4 negativi – tutti relativi alla richiesta di vendita di articoli da regalo/bigiotteria - 2 positivi e 3 in cui sono state richieste integrazioni.

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