Venezia, nuovo spazio per l’arte nell’ex falegnameria accanto allo squero vecio

VENEZIA. «Scommettiamo sulla ripartenza della città, economica e culturale. Ecco perché i lavori non si sono mai interrotti e a marzo saranno conclusi. L’inaugurazione? Speriamo il prima possibile». Matilde Cadenti guarda con ottimismo al futuro di Venezia e del suo Spazio Berlandis, l’ex falegnameria adiacente allo “squero vecio” di rio dei Mendicanti, a Cannaregio, che presto diventerà uno spazio culturale inteso nel senso più ampio possibile e dunque per mostre, convegni e concerti.
Titolare insieme alla madre, Emanuela Fadalti, della galleria Marignana Arte nel sestiere di Dorsoduro, la sua esperienza nel settore l’ha convinta ad andare avanti nonostante lo scoppio della pandemia sia arrivato dopo l’inizio di un progetto già in fase avanzata. Cadenti e Fadalti, infatti, nel 2019 hanno acquistato da una società privata l’ex falegnameria, lo spazio cioè adiacente allo squero (quest’ultimo tutt’ora di proprietà dell’agenzia Generali) dove un tempo lavoravano i maestri d’ascia. Il progetto è stato affidato all’architetto Filippo Caprioglio e sarà concluso nel giro di un paio di mesi. Si tratta di una superficie di 300 metri quadri, con 250 metri di pareti espositive. Nel corso del 2020 era arrivato l’ok al cambio di destinazione d’uso da parte del Comune, che ha lasciato ai nuovi proprietari ampia possibilità di intervento. E in effetti, come ci tiene a sottolineare l’architetto, c’è sempre stata una «rapida e proficua collaborazione con gli uffici comunali e con la Soprintendenza, a dimostrazione che le cose a Venezia si possono fare».
L’obiettivo della proposta di Matilde Cadenti e di Emanuela Fadalti, fin da subito, era di arricchire l’offerta culturale della città. Tra gallerie esistenti e padiglioni della Biennale, sono tanti i vincoli a cui sono sottoposti solitamente i palazzi storici che ospitano esposizioni artistiche. «Con questo tipo di progetto invece», spiega l’architetto Caprioglio, «abbiamo trovato uno spazio che possa essere totalmente a disposizione delle opere d’arte».
Il progetto prevede di realizzare nello Spazio Berlandis un “contenitore culturale”, modellabile a seconda delle esigenze e utile a iniziative di stampo diverso. L’idea centrale è comunque quella di un ambiente che possa ospitare eventi culturali: arte contemporanea, musica, danza, esposizioni. Poi certo, l’arrivo della pandemia ha sconvolto i piani. È quanto successo alle numerose realtà veneziane che, tra eventi culturali rinviati ed esposizioni cancellate, continuano a soffrire al pari delle altre categorie economiche cittadine. I lavori nello Spazio Berlandis, però, non si sono mai fermati e il cantiere si concluderà nei prossimi mesi. Sull’inaugurazione ufficiale resta ancora la massima incertezza, legata anche alla presenza o meno della prossima Biennale Architettura. Inevitabile che l’incertezza abbia minato in più di un’occasione anche le prospettive delle due committenti. «Ma abbiamo comunque deciso di non fermarci», aggiunge Matilde Cadenti, «l’immobile era stato acquistato prima dello scoppio del Covid e il nostro sforzo vuole anche essere un segnale nei confronti della cittadinanza e del mondo culturale veneziano». —
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