Venezia, nuovi parcheggi Save a Tessera e 220 alberi da tagliare

VENEZIA. Il via ai cantieri ancora non c’è, anzi da Save fanno sapere che prossimamente non è prevista nessuna partenza dei lavori, ma gli ambientalisti e il comitato Criaave di Tessera preparano la protesta preventiva.
Un flash mob il prossimo 6 marzo a difesa di quel che resta dell’ex vivaio Maccatrozzo, sul lato destro di via Galilei, la strada di ingresso all’aeroporto Marco Polo di Tessera. Dalle 11 alle 12 è prevista una “catena umana”, nel rispetto del distanziamento sociale, contro l’abbattimento di 220 pini, lecci , noccioli e altri alberi, piantati nel 1962. «È l’ultimo pezzo dell’esteso “polmone verde” che fino al 2013 proteggeva in significativa misura Tessera dagli inquinanti aeroportuali. Tutto ciò per costruire altri 900 inquinanti parcheggi, detti eufemisticamente “temporanei” fino al 2036», spiega il comitato che annuncia la protesta.
Cesare Rossi, portavoce del comitato che da anni contesta l’espansione dell’aeroporto Marco Polo, oggi praticamente deserto causa Covid, ci spiega: «L’abbattimento è previsto da una variante al Masterplan 2021 ed è collegato all’approvazione dal ministero dei Trasporti del progetto della bretella ferroviaria a cappio», dice il rappresentante. «Sappiamo che quando ci sarà il via a quel progetto, e questo ora compete al nuovo ministro, per insediare i cantieri nel parcheggio P6, Save con la variante chiede di realizzare un nuovo parcheggio temporaneo da 900 posti nell’ultimo lembo di pineta. In questi anni abbiamo già visto il taglio di migliaia di piante. E Tessera sta trasformandosi in una prateria di parcheggi».
Il riferimento è anche al parcheggio privato, la cui delibera urbanistica è da poche settimane passata in consiglio comunale, del Park 4.0, sulla grande rotatoria sulla Triestina davanti all’ingresso dell’aeroporto. Parcheggio di privati che anche la Save ha cercato di osteggiare, ma che il Comune ha autorizzato, nonostante i tanti dubbi sollevati dalle opposizioni in consiglio.
Ora la protesta torna in strada e prevede anche la presentazione di interrogazioni in Comune e Regione da parte della lista di Giovanni Andrea Martini e del Movimento 5 Stelle. La protesta coinvolge anche gli ambientalisti di Michele Boato.
Una protesta, si legge, contro «la progressiva desertificazione del nostro habitat a margini della laguna». —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia