Venezia, con o senza velo, io sono donna e porto ciò che sono
Nel video contro la violenza alle donne realizzato e presentato dalla blogger e influencer bengalese Rhitu Miah, appaiono dodici volti che raccontano dodici storie e dodici modi di scegliere la libertà senza condizionamenti sociali

C’è chi porta il velo e chi il berretto, chi sfodera un sorriso, chi indossa un tatuaggio, chi la parrucca viola, le treccine, un’idea e persino chi porta l’arte.
L’importante è decidere per se stessi, in autonomia e senza pressioni esterne, più facili se non si conosce la lingua e si è deboli nella capacità di esprimersi. Come fare? Imparare, conoscere, sedersi sui banchi.
Rhitu Miah, impegnata in città nell’integrazione della comunità bengalese con quella veneziana, ha deciso di partecipare al 25 novembre facendo ciò che le viene più naturale: parlare con un video, tradotto in più lingue, pubblicato su tutti i social di quello che oramai è diventato un marchio, RIC Academy, che sta per Rhitu’s Italian Class.
«Io sono donna e porto ciò che sono» lo slogan.
Dodici voci, dodici volti, dodici storie.
Ognuna diversa, ognuna unica. C’è chi porta un’idea, chi un sorriso, chi un velo, chi un sogno. Tutte portano se stesse» si legge «Spesso gli altri scelgono per noi: la famiglia, lo Stato, la società e ci dimentichiamo che anche noi abbiamo diritto di scelta»
«Il femminicidio» ha esordito martedì all’M9 la giovane bengalese, diventata la donna più famosa della città tra gli stranieri «non è l’unica forma di violenza sulle donne, ma è la forma più estrema. Ci sono molte altre forme di violenza fisica e psicologica. Nel mio lavoro ho sentito moltissime storie di donne, di vittime. Non vi sto a raccontare le loro storie ma è importante capire cosa le accomuna. Tutte stanno combattendo, lottano costantemente, tutti i giorni».
Scegliere per essere libere
Prosegue: «Mi sono chiesta, come posso aiutare tutte queste donne? Quali sono le armi in questa guerra? La risposta è la conoscenza, la capacità di chiedere aiuto, di ribellarsi.Le donne straniere spesso non conoscono la lingua italiana, la cultura, il nuovo paese dove vivono. Non sanno come chiedere aiuto. E chi infligge violenza sulle donne si sente più forte approfittando della debolezza delle loro vittime»
Nel progetto Ric Academy, che ha più di 120mila followers su Facebook, uno dei temi centrali è proprio la libertà delle donne.
«Questo video ricorda tutte le donne di tutte le nazionalità la propria capacità di decidere portando come esempio alcune donne mestrine che a loro modo portano avanti le proprie scelte»
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