Venezia, all’asta edificio a Rialto: fu la casa di Lovett

VENEZIA. Il 5 dicembre si conoscerà il futuro dei 787 metri quadri, divisi tra piano terra e primo piano, di palazzo Sernagiotto. Una porzione dell’edificio, con affaccio sul ponte di Rialto, è stata infatti messa all’asta dal tribunale di Treviso per un valore di 6 milioni di euro, pari - si legge nell’avviso del tribunale - al valore della perizia e a quello di un’offerta irrevocabile già arrivata al curatore fallimentare Aldo Van den Borre.
Le buste con le offerte, presentabili entro le 11 di mattina del 5 dicembre stesso, saranno aperte davanti al notaio Piaro Talice. . Già dichiarato di particolare interesse culturale e soggetto alla disciplina del codide dei beni culturali, palazzo Sernagiotto fu per diversi anni la casa di Larry Lovett, il mecenate e “ambasciatore” americano in laguna, presidente di Venetian heritage, morto a Montecarlo nel 2016 all’età di 87 anni.
Prima con Save Venice, e poi alla presidenza di Venetian Heritage, Lawrence Lovett, Larry per tutti, ha tenuto alto il nome di Venezia nel mondo riuscendo a far convergere sulla città cifre favolose grazie alla quali è stato possibile restaurare chiese e palazzi, dipinti e argenti.
L’amore di Lovett per Venezia era nato negli anni ’70, qsubito dopo la nomina a chairman del Metropolitan Opera Lincoln Center di New York. Fu lì, nel tempio mondiale della musica, che Lovett perfeziò la sua vocazione di mecenate e la sua attitudine naturale a mettere insieme le persone che contano per nobili cause. Venezia fu una di queste.
Proprio in quella terrazza al primo piano, le cui finestre da anni restano sbarrate, Lovet organizzava incontri e serate con ospiti internazionali, sempre con l’obiettivo di raccogliere fondi per la salvaguardia di Venezia, sua città d’adozione. Quei due piani di palazzo Sernagiotto furono acquistati dall’americano negli anni ’80 e rimasero in suo possesso fino a inizio anni duemila. Oltre al terrazzo da 80 metri quadri, la casa dispone anche di un giardino privato di 160 metri e di un posto barca (con tanto di piccolo pontile annesso).
A partire dal 2005, l’immobile comincia a passare di mano in mano. Dal 2012 è definitivamente chiuso, dopo che la ditta di costruzioni Pio Guaraldo, proprietaria dei due piani, è stata ammessa al concordato preventivo. Da quel momento, sono già state cinque le aste in cui è finito l’immobile. Senza tuttavia, alcun esito positivo. Al momento, è una soltanto l’offerta irrevocabile ricevuta che, in mancanza di rilanci, si aggiudicherà l’immobile da sogno con vista sul ponte di Rialto.
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