Venezia “affondata” dal turismo. A giugno scatta l’anti-Airbnb

Venezia deve imparare a gestire i suoi flussi turistici, in crescita costante. Il nuovo invito ora arriva da noto quotidiano britannico come il Guardian in un ampio servizio dedicato alla “minaccia” turistica che avvolgerebbe la città con la previsione che i 25 milioni di persone che attualmente visitano Venezia dovrebbero salire a 38 entro il 2025, nel giro di soli sei anni. Ricordando anche le proteste contro il passaggio delle grandi navi in laguna, il Guardian scrive tra l’altro.
«La laguna di Venezia si sarebbe dissolta cinquecento anni fa se non fosse stato per un’attenta protezione ambientale, un sensibile intervento tecnico e una rigida regolamentazione commerciale», un precedente storico, secondo il quotidiano, che dovrebbe fornire utili indicazioni anche per affrontare l’invasione turistica di oggi.
E ricorda anche i problemi dell’inquinamento da plastica che colpisce la città e che qualcuno inizia ad affrontare, citando il caso degli alberghi Novecento e Flora che hanno eliminato l’uso delle bottigliette di plastica e incoraggiano gli ospiti a usare fiaschette d’acciaio da riempire d’acqua nelle storiche fontane di Venezia per le quali forniscono anche una piccola mappa per orientarsi.
Ma il Guardian si sofferma anche sul problema sempre più invasivo degli affitti turistici a breve termine, ricordando che sarebbero passati da 2.800 a oltre 9.400, triplicandosi nel giro di pochi anni.
Il giornale britannico ricorda anche come altre città europee stanno affrontando il problema, con Barcellona che persegue gli appartamenti affittati senza licenza e si è garantita l’accesso ai dati di Airbnb per punire i trasgressori e con Palma di Majorca che ha completato bandito gli affitti brevi.
E ricorda il prossimo avvio da giugno anche a Venezia di Fairbnb, un sito di condivisione di alloggio senza scopo di lucro, come anticipato mesi fa dalla Nuova di Venezia e Mestre.Una cooperativa con soci internazionali, che si impegna a reinvestire il 50 per cento degli utili in progetti per stimolare la residenza.
Gli affittuari dovrebbero essere secondo i proponenti davvero solo famiglie veneziane per garantirsi reddito superiore con una seconda casa, non gestori professionisti. Fairbnb intende investire una parte importante della commissione - del 10-15 per cento - in progetti per i residenti, decisi dalle associazioni dei cittadini: dalla rastrelliera per i monopattini all’asilo fino al social housing. «Non siamo contro Airbnb – dichiara al giornale inglese Emanuele dal Carlo, un veneziano che è uno dei cinque cofondatori di Fairbnb - vogliamo solo mostrare che è possibile creare un modello di affitto turistico che funzioni sia per i locali, sia per i viaggiatori». Il sito metterebbe poi al corrente chi ha affittato un alloggio turistico di come sia stata impiegata quella parte di commissione destinata a favorire la comunità veneziana locale. —
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