Venezia. Addio a Piero Calderan, 92 anni. Era nella sicurezza del Pci. Con Berlinguer nell’84 a Padova

IL CORDOGLIO
Il compagno Calderan era uno degli instancabili animatori delle Feste dell’Unità del Pci a Venezia e provincia. Ma soprattutto per anni è stato la scorta, discreta, sempre un passo di lato, pronto ad intervenire, dei dirigenti nazionali e locali del Partito Comunista che venivano a Venezia per le iniziative politiche. Se ne è andato ieri mattina all’ospedale di Dolo all’età di 92 anni. Era ospite della casa di riposo Zara di Mira ed era stato colpito dal Covid-19 e portato in ospedale.
«Era risultato positivo ma poi si era negativizzato. Evidentemente il suo fisico si è debilito e la crisi cardiaca gli è stata fatale», racconta il figlio Maurizio. Una vita passata in campo della Lana a Venezia, dove viveva con la moglie Wanda morta tre anni fa. Una vita passata nell’impegno politico e sindacale, con il Pci e la Cgil. Negli anni difficilissimi del paese.
Calderan aveva lavorato come operaio a San Clemente, quando l’isola era il manicomio di Venezia. Ma per tutti era il volto del servizio di sicurezza del Pci veneziano. Per anni era stato, assieme a compagni come “Bepi” Giuseppe Scaboro e tanti altri l’ombra di leader politici e locali.
Ci stava anche lui il 7 giugno del 1984 sul palco di piazza della Frutta a Padova quando Enrico Berlinguer si sentì male, colpito da un ictus. Nella prima pagina dell’Unità dietro ad un Enrico Berlinguer sorretto a braccia, morente, si vede Calderan con gli immancabili occhiali farsi largo tra la ressa. Sul palco c’era anche un giovane Dario Corradi.
«Restammo assieme a vigilare su Berlinguer, in ospedale, per giorni», racconta oggi l’ex assessore provinciale Scaboro, «e poi tornammo a Venezia per organizzare il trasporto della salma all’aeroporto». Da Padova a Tessera un “fiume” umano di persone pianse al passaggio della bara del leader comunista.
«Non ha mai avuto bisogno di raccontarmi quel giorno perché eravamo assieme, abbiamo vissuto un bel pezzo di vita assieme nel segno del partito», racconta il figlio Maurizio che assieme al fratello Roberto ora ne piange la morte. E tanti lo ricordano.
«C’era lui a Padova a fianco di Berlinguer ed ero con lui a fare la mia prima notte di vigilanza nella Federazione del Pci di via Caneve, non avevo ancora vent’anni», ricorda l’ex vicesindaco e deputato Michele Mognato, da sempre rimasto legato alla famiglia Calderan. «Lo rivedo sempre a darci istruzioni su come organizzarci e su cosa fare; me lo ricordo anche fantastico cuoco, sempre sorridente, alle feste dell’Unità», ricorda in un commosso omaggio all’amico.
Una foto di Berlinguer, alla Giudecca, assieme a Gianni Pellicani, dietro Piero con gli occhiali e lo sguardo attento, per il messaggio di cordoglio del figlio Nicola Pellicani, deputato del Pd, che Calderan lo conosceva fin da ragazzino. «Si è occupato, nei momenti più difficili della vita politica, specie gli anni ’70 e ’80, della sicurezza dei dirigenti del Pci e del sindacato. Era un punto di riferimento per tutti. La sua era una presenza sempre discreta ma una certezza, anche nelle fasi della vita, pubblica e privata di mio padre Gianni. Lo ricordo con affetto e amicizia».
Messaggi di cordoglio anche da Flavio Zanonato e dalla Fondazione Rinascita. I funerali, non ancora fissati, si terranno al cimitero di San Michele. Le limitazioni impediranno a molti di andare a portare un saluto ad uno degli ultimi compagni. —
MITIA CHIARIN
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