Veggiano tifa Robusti. Miss Veneto è la trevigiana Chantal Nardin

MONTECATINI - Angela Robusti, la ventiduene padovana di Veggiano, con le sue curve molto morbide, è piaciuta a giuria tecnica e pubblico e questa sera si gioca la chance di essere incoronata Miss...

MONTECATINI - Angela Robusti, la ventiduene padovana di Veggiano, con le sue curve molto morbide, è piaciuta a giuria tecnica e pubblico e questa sera si gioca la chance di essere incoronata Miss Italia 2012. Ieri, in diretta tivù, è stata chiamata da Fabrizio Frizzi, ad inizio di trasmissione, nell'empireo delle ventuno finaliste che sono andate ad aggiungersi alle altrettante Miss regionali ammesse di diritto a far parte del "circo della bellezza" al Palaspecchiasol di Montecatini Terme. Poi, dopo il primo test d'immedesimazione e un nuovo round del televoto e giuria tecnica (presieduta da Federica Pellegrini), è stata "spedita" nella finalissima. E lei ha accolto la promozione con un sorriso radioso. Angela, in gara con il numero 97, è l'unica bionda della sparuta pattuglia veneta uscita dalle prefinali di agosto,"guidata" dalla trevigiana Chantal Nardin (numero 006), ex campionessa di pattinaggio artistico di Ormelle, eletta a Jesolo il 18 agosto Miss Veneto 2012. Del gruppo facevano parte anche le veronesi Eurosia Campagnari (22 anni) e Valentina Antonini (21), eliminate però subito ieri ad inizio di serata, ma che potrebbero contare ancora nel ripescaggio con il televoto o le preferenze espresse sul web dal pubblico. Angela Robusti era arrivata alle prefinali con il titolo di Miss Forme Morbide Veneto. Ha frequentato il liceo Tito Livio di Padova; dopo aver studiato un anno in Nuova Zelanda, si è già laureata in architettura allo Iuav e vuole fare la restauratrice, seguendo le orme di papà Giulio. Grande sportiva,fin da piccola ha praticato la ginnastica artistica, che ha abbondanato dopo tre anni di agonismo perchè la sua altezza aveva superato i limiti consentiti. E, date le sue linee "burrose", nel tempo libero si dedica alla danza del ventre.

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