Varchi merci digitalizzati a Porto Marghera: tempi d’attesa abbattuti e meno inquinamento
Il controllo delle merci in uscita dagli spazi doganali diventa digitale: tempi di sosta dei camion abbattuti del 75% e drastica diminuzione delle emissioni di anidride carbonica

Ogni mezzo che si affaccerà al varco del Porto di Venezia risparmierà circa due ore al giorno grazie al nuovo sistema di digitalizzazione. Se anche le altre Autorità portuali d’Italia si stanno avviando sempre più verso un sistema digitale, il Porto veneziano gode del primato nazionale per aver integrato il sistema portuale e doganale.
Tra i punti di forza del programma, l’eliminazione dei documenti cartacei e la possibilità per la Guardia di Finanza di verificare la regolarità della documentazione doganale della merce in modo veloce e pratico, visualizzandola a terminale.
Se fino ad ora il camionista doveva fermare il proprio mezzo al varco, uscire dalla cabina, portare i documenti alla Guardia di Finanza, aspettare l’applicazione del visto per poi risalire sul mezzo e ripartire, ora un codice che identifica doganalmente la merce, unitamente alla targa e al numero del contenitore, verrà inviato all’Autorità di sistema per poi essere trasmesso all'Agenzia delle Dogane.
In un secondo momento verrà mandato alla Guardia di Finanza che potrà fare i controlli necessari per poi disporre di aprire la sbarra, in modo da permettere al mezzo di uscire.
Il Direttore della Direzione Centrale Organizzazione e Digital Transformation, l’ingegner Laura Castellani, spiega: «Un’ulteriore dimostrazione di come la digitalizzazione vera, fatta sia di tecnologia sia soprattutto di interoperabilità tra i diversi attori che stanno nel Porto, costituisca un driver fondamentale per l’aumento della competitività dei nostri Porti italiani. Venezia è un altro Porto importante che ha implementato questo intervento innovativo con ricadute molto positive sui traffici portuali”.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale Fulvio Lino Di Blasio aggiunge: «La costante e proficua collaborazione con Agenzia delle Dogane e Monopoli ci ha permesso di condurre con successo una sperimentazione d’avanguardia in Italia che, fin da subito, ha mostrato ricadute positive misurabili in termini di fluidificazione del traffico su gomma in area portuale, di velocizzazione dei tempi di sdoganamento delle merci e di riduzione delle emissioni di CO2. È un passo importante verso la full digitalization del porto lagunare, obiettivo fondamentale per la strategia complessiva dell’Ente, che mira a migliorare le performance degli scali gestiti, accrescendone la competitività e l’attrattività a livello internazionale e riducendone l’impronta ambientale».
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