Vanoni: "La mia anima libera suona il jazz"

MESTRE. Ornella Vanoni, signora della canzone, il 17 marzo sarà al Teatro Toniolo di Mestre con il nuovo “Free Soul Tour”. Ne abbiamo parlato con lei.
Qual è la scaletta dello spettacolo?
«Ci saranno i miei classici e qualche pezzo straniero, tra cui una canzone di Elton John, una di Burt Bacharach e “Just in time” uno standard che hanno cantato anche Nina Simone a Barbra Streisand».
Ci parli del suo nuovo trio.
«Ho tre musicisti eccezionali, il pianista jazz Roberto Cipelli, il chitarrista jazz Bebo Ferra e il violoncellista Piero Salvatori. Una formazione particolare pensata insieme con Paolo Fresu. Manca la batteria che nel jazz non è fondamentale».
Pensavo avesse scelto di fare a meno della batteria, perché i volumi più bassi sul palco agevolano il canto.
«Le percussioni però mi piacerebbe averle. A Napoli ci sono percussionisti fantastici, lì ho fatto due pezzi al concerto di Enzo Gragnaniello con il suo gruppo e il percussionista era davvero pazzesco».
Nel 2014 lei disse che “Meticci” sarebbe stato il suo ultimo album.
«È difficile fare dischi e venderli, bisognerebbe avere un’idea fantastica. Mi frullano delle cose in testa, magari l’anno prossimo farò un disco però lo produrrò io e lo darò a una casa discografica straniera, magari francese».
L’anno scorso è anche tornata al cinema con il film “Ma che bella sorpresa”.
«Mi sono divertita perché c’era Renato Pozzetto, insieme eravamo una coppia veramente buffa».
Ha seguito l’ultimo Festival di Sanremo?
«A parte alcuni artisti molto bravi come Arisa, non si capiscono le parole quando molti giovani cantano la strofa. Poi nel ritornello aprono la valvola e tutto diventa chiaro. Un problema che non c’è con cantanti come Ruggeri o Curreri. Penso che sia stato giusto mandare la Michielin in Europa perché ha la faccia da inglesina e canta bene. La vera vincitrice di Sanremo però è Virginia Raffaele: bravissima».
Sanremo e i talent sono gli unici canali per promuovere i giovani, non le sembra preoccupante?
«No, quello che secondo me è preoccupante è che i ragazzi che vincono i talent vengano buttati sul mercato per battere il ferro finché è caldo, prima ancora che abbiano un loro repertorio. La fretta non porta da nessuna parte».
Su Fb ha reso un tributo ad Umberto Eco.«Chiamò “La Nave di Teseo” la sua casa editrice: secondo me il senso era che il contenitore cambia ma la sostanza resta la stessa. Eco era un grande scrittore e un pensatore eccezionale ed ironico. La sua rubrica “La bustina di Minerva” era da morire dal ridere. I giovani dovrebbero leggere quelle cose».
Se si dovessero ignorare gli autori morti, non dovremmo ascoltare né Bach né Mozart.
«Sono pochi i giovani che ascoltano la musica classica. A Napoli però c’è l’orchestra dei giovani dei quartieri spagnoli diretta da Enzo De Paola. Se ne salverà tre dalla strada sarà già un risultato».
Lei ha scritto: l’unica certezza che gli italiani hanno è che i politici rubano.
«Come tutti quelli che pagano le tasse mi sento una sciocca quando vedo che il capo della sanità lombarda va in galera e i politici rubano e hanno stipendi mostruosi».
Con Gino Paoli ci sarà una reunion?
«Non credo, può darsi verso i 90 anni se saremo ancora vivi».
Biglietti: da 27 a 45 euro, prevendita Toniolo, vivaticket.it e ticketone.it.
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