Vacanze, la truffa è online l’appartamento non esiste

JESOLO. Appartamenti solo virtuali. In affitto per l’estate, ma in realtà soltanto in rete, davanti a un monitor o lo schermo di un telefonino in cui appaiono le scintillanti immagini. Nella realtà, che troppo spesso conferma come la metà di quanto circola nel web risulta poi falso, gli appartamenti non esistevano o erano di proprietà di persone che non avevano alcuna intenzione di affittarli.
Anche quest'anno sono già una decina di casi di truffati che si sono rivolti ai carabinieri. L’ultimo lo racconta una coppia di Casiero in provincia di Verona. I coniugi Federica e Alessandro Morini sono giunti a Jesolo pochi giorni fa a scoprire di persona la truffa subita. Hanno chiesto in giro, in qualche attività nella zona di piazza Brescia e via dei Pioppi, dove si sarebbe dovuto trovare l’appartamento, poi in un0agenzia immobiliare. E hanno scoperto che non c’era alcun appartamento a disposizione per la prossima stagione, nelle sospirate vacanze di luglio. Come tanti altri, avevano consultato un portale di vendite in rete, che non è coinvolto nella truffa, e trovato una casa in affitto a Jesolo, meravigliosa, moderna. Inesistente.
«Nel portale», racconta la signora, madre di quattro figli, «una certa Tiziana Grillo di Pescara ha pubblicato le foto on line. L’ho contattata, ha spiegato che l’appartamento era parte di un’eredità del padre. Ci siamo accordati, 1200 euro per due settimane a luglio. Caparra del 30 per cento, 360 euro, con bonifico su un conto corrente alla banca Fineco intestato ad Angelo D’Agostino, che sarebbe dovuto essere il padre, anche se poi ho riflettuto che il cognome era diverso da quello della figlia. Mi ha convinto perché gentile, rassicurante. Abbiamo mandato la caparra e siamo venuti a Jesolo per vedere un po’ dove saremmo stati in vacanza. In via dei Pioppi 59, però, quell'appartamento descritto in rete non c'era proprio o sicuramente non era il loro. Abbiamo chiesto in giro e ce lo hanno confermato».
«Quando ho provato a chiamare allo stesso numero», prosegue, «è partita la segreteria telefonica che ha sempre continuato da quel giorno. A quel punto non ci è restato che andare dai carabinieri della stazione più vicina per la denuncia con i dati che abbiamo raccolto. 360 euro per una famiglia con quattro bambini sono comunque soldi che pesano a fine mese». La vacanza a Jesolo questa famiglia la vuole fare lo stesso e tonerà, sicuramente non cadendo più nelle insidie delle rete.
Giovanni Cagnassi
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