Unitrans in liquidazione A rischio 53 posti di lavoro

L’azienda è attiva a Cazzago di Pianiga dal 1967 e produce cassoni frigoriferi Oggi lavoratori e sindacati in assemblea, annunciati blocchi stradali

PIANIGA. La Unitrans di Cazzago di Pianiga è stata messa in liquidazione. Questa la brutta notizia che è stata comunicata ai sindacati mercoledì pomeriggio e che vede prospettive nerissime dal punto di vista occupazionale per i suoi 53 dipendenti . A spiegare quello che è successo all’azienda di produzione di cassoni frigoriferi, che si trova a Cazzago di Pianiga in via Pionca al civico 20, è Giorgio Minto, segretario provinciale della Fiom Cgil. «Da circa tre anni», spiega Minto, «l’azienda, che ha cinque impiegati e una cinquantina di operai e produce cassoni criotermici per camion (cassoni frigoriferi), è in grosse difficoltà a causa della crisi economica. Molti padroncini non avevano più i soldi per comprare nuovi cassoni frigo per i loro camion anche perché le banche non finanziano più gli investimenti. Gli ordinativi scarseggiavano. Sono cominciati così periodi di cassa integrazione ordinaria e straordinaria con un parco dipendenti in attività che andava dalle 30 alle 40 unità. Fino ad ora si è evitato che la gente se ne andasse e si è fatto ampio ricorso agli strumenti degli ammortizzatori sociali. Mercoledì però l’azienda ci ha convocati e ci ha comunicato l’avvio della procedura di messa in liquidazione» . Per la Fiom Cgil è un colpo durissimo. La Unitrans, presente dal 1967 a Cazzago di Pianiga, è sempre stata un fiore all’occhiello in un mercato di nicchia in cui ha sempre brillato a livello mondiale per la qualità del prodotto. L’azienda, di proprietà di Karin Monschauer, ha anche un’altra filiale in Lussemburgo. «Per i lavoratori di Cazzago», dice Minto, «ora bisogna trovare una soluzione. Intanto vanno concessi altri ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione straordinaria per un altro anno e poi va cercato un compratore. Si tratta di un’azienda che se rilanciata può avere ancora un mercato». La procedura di messa in liquidità comporta però alla fine inevitabilmente la mobilità. Intanto questa mattina si terrà dalle 9 in fabbrica un’assemblea dei lavoratori per decidere cosa fare dopo la comunicazione aziendale di avvio della procedura. «Decideremo quali azioni intraprendere con i lavoratori», aggiunge il sindacalista, «anche di forte protesta se necessario. Chiediamo l’interessamento immediato delle istituzioni locali, e in primo luogo del sindaco di Pianiga Massimo Calzavara. Ci sono 53 dipendenti e con loro altrettante famiglie che rischiano di finire sul lastrico».

Alessandro Abbadir

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