Una malattia rara ha ucciso il maggiore Pettinato

 Ieri mattina c'è stata l'autopsia svolta dal dottor Antonello Cirnelli che ha evidenziato come ben poco si poteva fare per salvare l'ufficiale morto sabato sera al ristorante mentre cenava con la moglie Morena.  Ieri alle 17 è stata aperta la camera ardente nella caserma Piave di via Miranese, sede del Nucleo Investigativo che Luca Pettinato comandava. Per tutta la notte è stato possibile rendere omaggio alla salma. Fin dal pomeriggio sono state centinaia le persone che sono sfilate davanti alla bara dell'ufficiale. A iniziare dai suoi uomini che hanno imparato ad apprezzarlo in questi quasi tre anni di permanenza a Mestre e che lo consideravano un «fratello». Gli hanno reso omaggio il generale della Legione carabinieri Vittorio Veneto, Massimo Iadanza, e quello del Veneto, Sabino Cavaliere. Nel lento pellegrinaggio sono passati davanti alla bara anche il Questore Fulvio Della Rocca, il Prefetto Vicario di Venezia Valerio Valenti e il Capo di Gabinetto della stessa Prefettura, Maria Carmela Librizzi, e naturalmente i vertici dell'Arma provinciale. Numerosi i magistrati arrivati, con in testa l'aggiunto Carlo Mastelloni.  Seduti accanto alla bara i genitori di Luca Pettinato e la moglie Morena. Il padre è un ex carabiniere. A lungo ha sostato, in piedi, anche il capitano Enrico Risotino che di Pettinato è stato il vice in questi anni. E poi gli operatori di strada del Comune e i cittadini che per vari motivi Pettinato ha incontrato in questi anni. Questa mattina alle 10, in Duomo a San Lorenzo, il rito funebre. La salma poi partirà per Forlì per la sepoltura. (c.m.)