Una licenza di taxi vale 700 mila euro
di Alberto Vitucci
Una licenza si vende per 700 mila euro. E l’Agenzia delle Entrate ha già messo gli occhi sulle dichiarazioni dei redditi dei motoscafisti. Ma anche stavolta, a quanto pare, il decreto del governo non toccherà le due categorie «protette» della città, motoscafisti e gondolieri. «Impensabile liberalizzare il numero delle barche, sarebbe un disastro in una città come la nostra», dice Aldo Reato, presidente dei gondolieri. Per una volta d’accordo con i motoscafisti. «Si metterebbe a rischio la città», dice Walter Cici, presidente del Consorzio motoscafi.
Ma i problemi del monopolio e del numero chiuso esistono. E sono tornati in primo piano con il decreto del nuovo governo sulle liberalizzazioni. Una realtà tutta particolare, quella dei taxi acquei veneziani. Tutelata dalla legge regionale, che consente ad esempio a 218 motoscafi di accorpare in un’unica autorizzazione due licenze, quella per il taxi e quella per il noleggio.
A queste 218 se ne sono aggiunte altre 40 per il noleggio e 20 per i taxi (separate), adesso sono in arrivo altre 25 per i taxi. «Ma lo spazio per altre licenze c’è», dice un sostituto che vuole restare anonimo, «si darebbe lavoro e si ridurrebbe il moto ondoso, perché la gente non dovrebbe correre da una parte all’altra per assicurarsi il lavoro. E si ridurrebbero anche i prezzi per la libera concorrenza. Una corsa da piazzale Roma a Rialto in taxi costa come da Fiumicino a Roma». Sul fronte del trasporto acqueo poco si muove. Aumentano gli abusivi, ma una regolamentazione generale del settore non è mai stata fatta. Provvedimenti che si sovrappongono, lobby che resistono. E a farne le spese sono anche i tanti motoscafisti per bene.C’è anche chi propone di far pagare le licenze, oggi gratuite. Ne guadagnerebbe il Comune, che potrebbe introdurre una sorta di «tassa di scopo» a ogni rinnovo della licenza previsto ogni cinque anni oppure ritirarle a fine mandato. Un giro di affari notevole, che ha attirato qualche anno fa, molto prima dei raid a Cortina, l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Multe e sanzioni per 5 milioni di euro già pagate per le dichiarazioni dei redditi 2007, che si è verificato essere in gran parte sottostimate. Una media di 20-30 mila euro l’anno di introiti. Troppo poco se per acquistare una licenza ne sono stati spesi anche 700 mila in un colpo. Accertamenti che proseguono, incoraggiati dalla nuova linea del governo Monti. Gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate stanno esaminando le dichiarazioni 2008 e 2009, e qualche avviso di accertamento è già stato inviato. Questione complessa,a un sistema che va avanti da molti anni. Con frequenti liti anche legali all’interno delle cooperative. E soci che se ne vanno sbattendo la porta e presentano denunce alla Procura e alla Finanza. Da una di queste era partita l’indagine fiscale dell’Agenzia delle Entrate.
E adesso tocca alle liberalizzazioni. Più difficili in un contesto particolare come quello dei canali veneziani. Anche l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo si era opposto a questa eventualità. Ma adesso il nuovo governo preme. E qualche segnale di apertura al mercato dovrà arrivare anche dalla laguna. Dove ai problemi del monopolio, dei prezzi alti e del numero chiuso delle licenze taxi, presenti anche nelle altre città, si sommano quelli del moto ondoso e della tutela di Venezia.
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