Una folla per l’addio a Stefano Susanetti

«Commerciante autorevole, padre scherzoso e amorevole, un uomo con molti valori che teneva alla sua famiglia». In tanti ieri mattina, hanno affollato la chiesa di San Paolo in via Stuparich, per dare l'addio terreno a Stefano Susanetti, commerciante metrino, titolare del negozio di ricambi per elettrodomestici Raem di via Fradeletto, che ha perduto la vita domenica in seguito a un incidente nel bellunese, mentre era in sella alla sua moto. La sua bara era coperta da rose e fiori gialli, a stringersi attorno ai figli Riccardo e Francesco, amici e conoscenti.
«Una morte repentina, inaspettata», ha detto don Stefano Cannizzaro pronunciando l'omelia, «lui che da sempre aveva la passione della moto e della montagna». «Lo ricordo sempre presente», ha aggiunto, «con il sorriso, una persona che quando c'era bisogno, era pronta a dare una mano, un uomo accogliente. Una persona amata, che si faceva voler bene e che ha saputo voler bene. Il Signore lo ha preso per mano e lo sta accompagnando per le montagne del cielo a fare le gite e lui ci aspetta lì con le sue battute, a volte un po' pungenti».
A tracciare un ricordo affettuoso Silvia, la fidanzata di uno dei due figli, Riccardo: «Di Stefano posso dire di aver conosciuto la faccia del commerciante autorevole, che ha costruito assieme a suo padre una istituzione per la città di Mestre, la faccia del padre amorevole ed apprensivo nei confronti dei figli, quel tipo di padre che quando Francesco starnutiva lo voleva mandare dal dottore o quando Riccardo tossiva bisognava chiamare l'amico Antonio per avere un consulto medico, un papà che non è mai mancato nel momento dei bisogno. Ho conosciuto la faccia del padre scherzoso che si accerchiava di amici che lo facevano stare bene e che lo aiutavano a superare le tensioni che poteva avere il titolare di un'attività, ho conosciuto la faccia dell'uomo che teneva alla sua famiglia e aveva sempre belle parole per i suoi familiari. Ho conosciuto la faccia di una persona con molti valori, che amava la tradizione e il classico, un uomo di stile che amava presentarsi in un certo modo. A volte lo prendevo in giro chiamandolo “principe”, ma credo che a lui infine facesse piacere. Mancherai a tutti noi, buon viaggio Stefano».
Dopo il funerale, il feretro si è recato verso il cimitero di Mestre per l'inumazione. (m.a.)
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