Una coppia innamorata di Caorle dal 1998

Marito e moglie, di 58 e 50 anni, frequentavano molti amici e portavano in laguna anche i tre figli
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAORLE - ABITAZIONE TEDESCI DISPERSI - L'ENTRATA, LA MACCHINA, LA SECONDA BARCA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAORLE - ABITAZIONE TEDESCI DISPERSI - L'ENTRATA, LA MACCHINA, LA SECONDA BARCA

CAORLE. Una coppia innamorata di Caorle. La parte che a loro piaceva di più, la laguna, li ha traditi. Judith e Hermann Ruck, rispettivamente 50 e 58 anni, hanno avuto sfortuna. La corrente del Nicesolo li ha trascinati in mare.

Entrambi risiedevano a Bad Mergentheim, una cittadina della Germania di 22.000 abitanti, nello stato del Baden Wuttemberg. Hermann è manager in un’industria del mobile. Girava il mondo per affari, ma la sua azienda in particolare aveva intessuto numerosi rapporti di carattere economico con le imprese austriache. La moglie lavorava con lui. Hanno avuto tre figli, tutti battezzati con la lettera iniziale J: la più grande è Jessica, di 23 anni; poi sono nati due gemelli, Jolina e Janich, che ne hanno 21. Quello con Caorle è stato un colpo di fulmine.

La loro prima gita nella località risale al 1998. Si sono innamorati a tal punto della cittadina lagunare da stabilire qui la propria residenza per le vacanze. Almeno una volta ogni due mesi tornavano qui, per trascorrere periodi di una settimana o, come a Ferragosto, di 15 giorni. Avevano intessuto solidi rapporti di amicizia con alcune famiglie caorlotte.

Tre le persone più fidate: il primo custode della loro abitazione sul Nicesolo, Romano Marchesan; il secondo custode, Fabio Savian, colui che aveva lanciato l’allarme la mattina di sabato; e infine l’ex finanziere Antonio Greco, originario di Lecce e residente nel rione di Santa Margherita. La casa per le vacanze, che dividono con un’altra famiglia tedesca, altro non era che l’ex dogana ed ex caserma della Guardia di finanza marittima, in un’ansa del fiume raggiungibile solo attraversando il canale Nicesolo. La proprietà si estende a una piccola porzione di terra a Falconera, già di proprietà delle Fiamme gialle. Vi si accede solo attraverso una stradina bianca laterale di via dei Casoni. All’interno della proprietà sulla terraferma caorlotta ci sono ancora la macchina della coppia, un Suv Mercedes; e la loro seconda barca. Poco dopo c’è il molo di attracco, dove ieri era posizionata la barca di Fabio Savian, a bordo della quale il pescatore caorlotto, sposato con una cittadina austriaca, ha tentato invano di soccorrerli la coppia di amici. Nelle loro gite a Caorle Judith e Hermann inforcavano la bicicletta e trascorrevano tutto il giorno a pedalare. Judith sempre davanti al marito. Si fermavano a salutare i componenti della famiglia Tonetto, proprietari del ristorante Capri, sempre in via dei Casoni. Qui amavano mangiare gli spaghetti e il pesce. Judith parlava un ottimo italiano, Hermann capiva qualche parola ma si serviva della moglie come interprete per poter amabilmente conversare con i residenti.

Rosario Padovano

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia