Un tumore ha spento il sorriso di Giacchetto pioniere del divertimento e amico del mondo

il personaggio
L’ultima notte non è arrivata per Renato Giacchetto. Lui che di notte aveva lavorato e vissuto nei locali più famosi di Jesolo, vedendo tante volta sorgere il sole dopo ore e ore di lavoro svolto con passione e professionalità da tutti riconosciute. Si è spento martedì sera nella sua abitazione di Jesolo a 72 anni, attorniato dalla famiglia che lo ha sempre assistito in tanti anni dopo che aveva scoperto di avere un tumore. Si è curato senza mai perdere coraggio e resistendo a dolore e sconforto. Ha sempre mantenuto il sorriso che era amore per la vita. Lascia la moglie Valeria, i figli Giulio, gestore della Capannina Beach, e Federica. I funerali saranno celebrati domani, venerdì, alle 15 nella chiesa di piazza Trieste.
Jesolo perde un simbolo, interprete nobile del mondo della notte di cui è stato protagonista a tutto tondo, come gestore e rappresentante di categoria dagli anni ’70. Di Giacchetto resta soprattutto il ricordo di gestore della famosa discoteca “Alla Villa”, poi socio di altri locali storici come Papaya, Tamurè, Cuore Matto e altri. Nel 2000 era diventato presidente nazionale del Silb-Confcommercio dove è rimasto 10 anni anche come vice presidente nazionale Fipe. E come rappresentante della categoria è stato uno dei primi ad affrontare i temi d’attualità della sicurezza sulle strade e nei locali notturni, dei giovani e gli eccessi. Lo ha fatto con la pacatezza e competenza di uomo e professionista, sempre sicuro di quello che affermava, spesso attuale ancora oggi.
Aveva sensibilizzato le istituzioni e costruito le basi per i nuovi valori di un mondo, quello della movida, spesso bistrattato e messo da parte con la scusa della poca serietà. Solo da qualche anno si era ritirato, ma fino a quando le forze glie lo hanno consentito era ancora in città, per un aperitivo, i ritrovi nella sua Jesolo che aveva visto crescere e diventare grande.
Il sindaco, Valerio Zoggia, lo ricorda con intensità: «Era prima di tutto un amico, siamo cresciuti insieme. Io sono stato anche revisore dei conti per la sua associazione. Il suo contributo alla città e al turismo è stato davvero importante e Jesolo non lo dimenticherà». Sui social si sono velocemente diffuse condoglianze e riflessioni di tanti operatori del mondo della notte, da Dario Spataro a Tito Pinton, poi Gianfranco Ambrosin e tantissimi altri che lo consideravano un maestro perché aveva tracciato una strada da seguire. «Jesolo perde una grande persona e un grande imprenditore», dice Angelo Faloppa, presidente Confcommercio mandamentale, «che ha dato lustro avendo sempre a cuore il divertimento e la sicurezza dei ragazzi. È stato uno dei pionieri del divertimento», continua, «e se Jesolo si è ricavata un ruolo importante, in Italia e all’estero, anche dal punto di vista del divertimento, lo si deve anche a Renato». Giacchetto amava ricordare un aneddoto: «Da parte mia», disse in una intervista, «ho sempre cercato di svolgere questa attività con correttezza, anche perché sono stato giovane anch’io ed ho dei figli. La cosa più bella che ricordo è quando i genitori mi mandavano in discoteca, la domenica pomeriggio, i loro figli dicendomi: “Te li lascio, so che sono in buone mani”».
Quando era alla presidenza del Silb, nel 1998, fu sottoscritto il primo accordo con il Sert dell’Usl per l’avvio di un progetto comune contro gli abusi nelle notti in discoteca, ancora conosciuto con “Off Limits”. E vennero firmati due protocolli d’intesa con gli allora ministri dell’Interno, per campagne di sensibilizzazione contro l’uso di sostanze stupefacenti, ridurre l’impatto acustico, incentivare l’uso di bevande non alcoliche. Franco Polato è oggi alla presidenza provinciale del Silb e nel direttivo nazionale: «Quando si dice un uomo speciale, un caloroso ricordo di una persona che ho avuto il piacere di conoscere da molti anni. Jesolo perde un grande personaggio. Grazie Renato». —
Giovanni Cagnassi
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