Barriere, opere complementari e verde: tangenziale e Passante, tavolo con Cav

La Città metropolitana chiede l’avvio di una trattativa con Regione e concessionaria sulle opere attese dal territorio. Brugnaro: «Urge decidere sulla viabilità per Jesolo e portare la A27 fino a Monaco»

Mitia Chiarin
Il collegamento tra il Passante e la tangenziale di Meste
Il collegamento tra il Passante e la tangenziale di Meste

Mentre la politica discute del riuso dei proventi di Cav per coprire i costi della Pedemontana, a Venezia la politica ricorda alla concessionaria e alla Regione che servono le risorse per concludere le opere complementari del Passante di Mestre, promesse con la realizzazione della nuova autostrada.

Ma che serve anche portare alla concretezza il progetto di tangenziale di Mestre “verde”, con barriere fonoassorbenti e anti-inquinamento sul viadotto e con il monitoraggio della velocità. Richieste votate dal consiglio comunale di Venezia nel dicembre 2023 e finora inattuate.

Il consiglio metropolitano del 18 luglio ha votato alla unanimità la mozione proposta dal centrosinistra e condivisa dalla maggioranza di centrodestra, per un tavolo sulle opere complementari al Passante e sui problemi, legati all’intasamento da traffico sulla tangenziale di Mestre.

Obiettivo ottenere da Regione e Cav, la concessionaria autostradale in cui siede anche Anas, un tavolo operativo. Simile a quello ottenuto per la nuova Romea, sempre con Anas, che prevede nuovi incontri tra settembre e ottobre.

Spiega Stefano Molena, relatore della proposta. «Ci sono importanti opere sul territorio, in particolare tra Miranese e Riviera del Brenta, non concluse, nonostante gli impegni. Dobbiamo invitare Regione e Cav ad erogare eventuali nuove risorse per le opere di compensazione per viabilità interne e anche per la tangenziale di Mestre, dove da quando è stato aperto il Passante il traffico è esploso. Riteniamo doveroso entro la fine della legislatura aprire un tavolo per Passante e tangenziale con Comuni, Regione e Cav».

Il centrodestra, con l’invito alla concretezza di Paolino D’Anna, approva il documento con alcune limature.

«Da troppo tempo attendiamo gli interventi promessi addirittura durante la realizzazione del Passante di Mestre», ricorda il sindaco di Mira, Marco Dori. «Penso all’arretramento della barriera di Villabona, che permetterebbe di fatto di liberalizzare il tratto che da Mestre arriva a Padova Est. E poi ricordiamoci che attendiamo la riapertura del casello autostradale di Dolo, struttura strategica per la viabilità del territorio. I temi su cui intervenire non mancano».

Dori ha ringraziato consiglio metropolitano e sindaco per il sostegno alla mozione. Un voto, dice, che «denota onestà intellettuale. Un anno fa in Regione per la Romea il sindaco Brugnaro, disse “calma un attimo, che il territorio avanza numerose opere, tra cui quelle legate al Passante”. Ora, rinnovando tutti assieme l’impegno per un tavolo, confermiamo che siamo tutti sulla stessa sequenza d’onda».

L’ex sindaca di Mirano, Maria Rosa Pavanello, ha aggiunto. «Nell’elenco ci sta anche il nuovo progetto di Passante verde, del 2019, non realizzato, che prevedeva adesioni volontarie di privati per la piantumazione lungo il percorso del Passante. E poi la sistemazione di viale Venezia a Mirano: vi era l’ impegno della Regione di rivalutare una opera per sgravare il traffico».

Nel dibattito il sindaco Brugnaro ha dettato la linea, invitando ad elaborare un quadro d’assieme di proposte di mobilità metropolitana.

«Sollecitiamo tutti assieme che se i soldi, come per la Romea, ci sono le cose vanno fatte. Il Passante è stata una grande soluzione per ridurre il blocco totale di Mestre. Ma ricordo che la prossima amministrazione dovrà occuparsi anche della viabilità per Jesolo che è in una situazione insostenibile».

E ha invitato a legare opere viaria a mobilità ferroviaria. «Io sono a favore della Sfmr tra Venezia, Padova e Treviso. Ci servono treni almeno ogni mezz’ora e per ogni treno una carrozza per il trasporto biciclette e monopattini. Così miglioriamo davvero la mobilità tra le tre province con il treno come ossatura e con investimenti per raddoppiare la linea per Bassano, e una nuova linea per Chioggia. E poi serve allungare la A27 fino a Monaco, senza allargare continuamente il Brennero. Con benefici non solo per il Veneto ma per l’Italia per aprire corridoi diretti con Austria e Germania di cui beneficeranno ance i Porti».

Da settembre, al rientro della pausa per le ferie, ci sarà da lavorare con una serie di commissioni metropolitane operative che coinvolgano sindaci e partiti. Non si parla più invece del Pums, piano urbano della mobilità sostenibile, da mesi nel più totale stallo sia in Comune che in città metropolitana.

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