«Un ragazzo splendido e una fine incomprensibile»

VENEZIA. Due città – Venezia, quella d’adozione, e Torino, quella d’origine - sgomente per l’improvvisa scomparsa di Emanuele Garosci, (in foto) morto domenica a soli 41 anni mentre stava...

VENEZIA. Due città – Venezia, quella d’adozione, e Torino, quella d’origine - sgomente per l’improvvisa scomparsa di Emanuele Garosci, (in foto) morto domenica a soli 41 anni mentre stava partecipando al rally di RomaCapitale. Un improvviso malore mentre era al volante della sua auto, i disperati tentativi dei medici di rianimarlo ma per il giovane non c’è stato nulla da fare.

«Era un ragazzo nel fiore degli anni, un ragazzo splendido e in perfetta salute, è una fine assurda, incomprensibile, che ci lascia attoniti» dice Luigi Garosci, zio di Emanuele al quale era molto legato.

Una fine assurda che ha gettato nella disperazione i famigliari del giovane e i suoi numerosissimi amici, soprattutto quelli veneziani con i quale aveva condiviso gli ormai lunghi anni in laguna un po’ nel suo palazzo sul Canal Grande e un po’ a PalazzinaG, la sua “creatura”, il primo hotel italiano su disegno di Philippe Starck divenuto punto di riferimento del glamour italiano e internazionale soprattutto in occasione della Mostra del cinema e della Biennale.

Garosci era conosciuto per la sua creatività sempre proiettata nel futuro, sembra in ebolllizione, così come era il dna della famiglia Garosci. Giorgio Garosci fondò nel 1959, insieme con il bergamasco Emilio Lombardini e ad altri grossisti del Consorzio Vègè, il primo supermercato italiano d’impronta americana. Qualche anno prima di PalazzinaG, Garosci aveva anche creato l’innovativo Hotel Nhow di Milano. «Con Emanuele - spiegano alla direzione dell’hotel - scompare un uomo che con le sue idee illuminate e con la sua creatività ha rivoluzionato, nel corso dell’ultimo decennio, il concetto stesso di hotellerie».

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