Un messaggino nella notte Ma Niero l’aveva già uccisa

La ragazza era incinta, il bimbo doveva chiamarsi Hevan L’assassino la colpì più volte proprio all’addome. Poi inviò un sms alla mamma di lei

MARTELLAGO. Tutto ebbe inizio un sabato sera. Era poco prima delle 22 del 29 aprile 2006 e arrivò la notizia che Jennifer Zacconi non rientrò più a casa. Abitava in via Baracca a Olmo di Martellago, poco distante dai campi sportivi. Ci si allarmò subito, non solo per la giovane età di Jennifer ma perché nel suo grembo teneva Hevan, prossima a metterlo alla luce. La ragazza aveva 20 anni, di lì a poco ne avrebbe compiuti 21. Ma quel compleanno non lo festeggiò mai. I carabinieri indirizzarono subito le indagini all’interno della sfera familiare o, comunque, nella cerchia degli amici più stretti. Si seppe che quella sera Jennifer aveva un appuntamento con Lucio Niero, all’epoca 34enne, sposato e padre di due figli: era indicato come il padre del nascituro che non voleva riconoscere. L’uomo risiedeva a Maerne, in quegli anni gestiva l’Affinity, un locale in via Olmo, zona Tabina, molto frequentato da giovani della zona ma non solo. E qui, spesso, andava pure Jennifer. C’era il karaoke, uno dei passatempi preferiti dalla ventenne e qui i due si conobbero.

Qualche ora dopo il mancato rientro in casa, a mezzanotte e 40, sul telefonino della mamma di Jennifer, Anna Maria Giannone, arrivò uno strano messaggio dal cellulare della figlia dove scriveva di essere in auto con direzione Nova Gorica, in Slovenia. In viaggio c’erano pure un’altra futura mamma e il fratello. Ci fu spazio anche per un riferimento alla vicenda sentimentale, scriveva di essere «stanca di essere presa in giro e che sarebbe tornata a casa l’indomani o al massimo lunedì 1 maggio». In seguito si scoprì che quelle frasi non furono scritte da Jennifer, Niero si rese irreperibile e i militari dell’Arma lo trovarono a Milano dopo che questi fece una chiamata alla moglie. Jennifer non solo non andò mai in Slovenia ma fu uccisa la sera stessa. Secondo i rilievi, fu colpita più volte all’addome dove teneva Hevan e, priva di sensi, fu gettata in una buca dietro un distributore di benzina in via Circonvallazione a Maerne. Di fatto, Jennifer morì respirando fango. E Niero fu condannato a 30 anni di carcere. —

A.Rag.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia