«Un italiano su quattro usa psicofarmaci»
Ma siamo matti? Follia e contrAzioni. È il titolo del primo incontro del ciclo di eventi di sensibilizzazione e approfondimento sulle tematiche legate alle varie forme di disagio giovanile (capire, riconoscere, prevenire) che si è tenuto ieri nell’Auditorium Santa Margherita. All’incontro, promosso da Ca’ Foscari nell’ambito delle iniziative di Terza Missione e patrocinato dal Comune, è intervenuta la professoressa Giulia Bencini di Ca’ Foscari, delegata per le iniziative a supporto dell’assistenza, integrazione e benessere delle persone con disabilità. «La follia è una sfida che ci riguarda, è interazione fra le persone e gli ambienti. Tutti possiamo inciampare in un’esperienza che ci porta fuori di testa», ha affermato. Allora che fare quando la mente vacilla, si blocca, va in crisi per un esame, una malattia, un lutto? «Il fardello da sostenere è grande. Ca’ Foscari segue l’inclusione degli studenti con una rete di supporto e consulenze psicologiche su due fronti: l’accesso libero e la modalità di intervento sui giovani che vivono la fase di età critica e fertile», ha sottolineato Anna Tortorella dell’Esu. Tra i relatori la psicologa psicoterapeuta Anna Poma, curatrice del Festival dei Matti (nel 2019 ricorrerà la decima edizione), che ha posto una dettagliata riflessione sulla rivoluzione culturale portata dallo psichiatra, neurologo e professore veneziano Franco Basaglia che ha condotto l’Italia ad essere il solo paese al mondo ad aver chiuso i manicomi.
Anna Poma ha spiegato che la disabilità coinvolge un italiano su quattro e che è in aumento l’uso dei psicofarmaci. La psicoterapeuta ha concluso dicendo: «Tra le cause principali della disgregazione mentale giovanile c’è la mancanza di lavoro. Una società dovrebbe accogliere ragione e follia». —
N.D.L.
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