Un esposto dei familiari sulla morte di Martellozzo

Secondo la ricostruzione dell’incidente e dei soccorsi curata dai legali di fiducia l’esercente sarebbe rimasto tre ore in ospedale prima del trasferimento a Mestre



Conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo di Cesare Martellozzo, imprenditore 48enne di Jesolo morto in un tragico incidente stradale settimana scorsa. L’esame autoptico sarà eseguito dunque mercoledì. Successivamente, la salma sarà a disposizione della famiglia per i funerali che saranno celebrati a questo punto giovedì o venerdì.

I familiari si sono affidati a una legale e hanno presentato un esposto per fare chiarezza sulla morte del titolare del chiosco Mercedes, che ha lasciato la moglie e tre figli. Dopo l’incidente stradale in via Aquileia, quando è stato centrato in sella alla sua Vespa Piaggio da un’auto uscita da una laterale, Martellozzo è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Jesolo dove è spirato a causa di un’emorragia interna a seguito delle lesioni riportate in varie parti del corpo e in particolare al torace. Ma l’attesa per il trasferimento all’ospedale di Mestre è stata di circa 3 ore secondo la ricostruzione dei legali.

Per questo hanno presentato l’esposto che vuole far luce sulle cause della morte, i motivi dell’attesa, gli esami effettuati, anche perché Cesare o “Cece” come lo conoscevano gli amici, era ancora cosciente dopo lo schianto in via Aquileia. Tutti aspetti che sono stati affrontati nell’esposto per il momento senza alcun indagato.

Intanto, la città lo ha ricordato in occasione dei fuochi d’artificio che si sono svolti sabato notte sul litorale jesolano invaso da circa 300 mila persone. Il chiosco Mercdes è rimasto chiuso, ma alcuni amici e clienti affezionati si sono dati appuntamento sulla spiaggia e hanno acceso delle candele davanti alla sua foto. Lo hanno ricordato in silenzio, mentre esplodeva il fragore dello spettacolo pirotecnico, rinviato il 15 agosto, cui per tanti anni lui aveva assistito dal chiosco famoso per gli eventi e le feste.

Tra queste, il celebre Mortazza Party che era uno degli eventi dell’estate jesolana. Sarà ricordato ancora con altre iniziative e gli amici ed il Comune stanno pensando a qualche evento sportivo o torneo di calcio, anche perché aveva militato lui stesso nello Jesolo e poi nel calcio amatoriale Jesulum.

E non è stata ancora eseguita neanche l’autopsia sul corpo di Piero Santin, l’avvocato 60enne di Jesolo morto in un altro tragico incidente stradale, sulla Caposile Portegrandi. Era in sella al suo scooter Mp3 Piaggio finito contro un camper probabilmente a causa di un malore che lo ha colto alla guida. Migliorano intanto le condizioni della sua compagna, l’avvocato Donatella Migotto di San Donà, che era in sella con lui e ha riportato varie ferite gravi, ma non dovrebbe più essere in pericolo di vita. Due morti tragiche che hanno lasciato il segno in una Jesolo martoriata da numerosi incidenti per tutta la stagione estiva. —



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