Un docufilm ambientato a Venezia racconta la vita di Marina Cicogna

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«Il suo guardo arguto sul mondo e la sua personalità fuori da ogni schema» hanno conquistato il regista Andrea Bettinetti che in questi giorni è a Venezia per girare il documentario “Marina Cicogna la produttrice” che uscirà a settembre. Parliamo di Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata, nipote del fondatore della Mostra del Cinema Giuseppe Volpi e al centro del jet set del cinema degli anni Sessanta di Parigi, Roma e New York.
Produttrice di film che sono passati alla storia come l’Oscar nel 1971 per “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, solo per citarne uno, Cicogna, 86 anni, ripercorre la sua vita personale e lavorativa. A Venezia toccano le scene più intime. «Nonostante non viva più qui perché dopo la morte di mia mamma ho troppi ricordi forti, quando mi chiedono di dove sono dico sempre Venezia perché ce l’ho nel cuore» ha raccontato ieri dall’Hotel The Saint Regis Venice dove alloggia con la compagna Benedetta Gardona. «Tornare in una Venezia così vuota mi ha colpito perché mi sembra davvero surreale. Ci sono alcune immagini che sono state delle visioni che non mi dimenticherò mai, come entrare nell’Hotel Excelsior, sempre affollato, e vederlo nella sua deserta bellezza o camminare davanti al Palazzo del Cinema in quella piazza bianca, illuminata solo da un raggio di sole, è stata un’esperienza molto intensa».
Cicogna ha raccontato di aver avuto il Covid lo scorso dicembre, ma senza gravi sintomi.
Prodotto dalla veneziana Kama Productions, diretta dal veneziano Riccardo Biadene, in coproduzione con Cinecittà Luce e Femme Endormie (Leone d’Oro a Venezia con Sacro Gra di Gianfranco Rosi), il documentario ha ricevuto il contributo della Regione con il sostegno di Veneto e Piemonte Film Commission e Regione Lazio per un totale di 300 mila euro. «Il set è a prova di Covid perché facciamo continuamente tamponi», spiega Biadene. «Giriamo questo film con la speranza nel domani e nel futuro».
In una Venezia messa in ginocchio dalla pandemia, le produzioni sono state negli ultimi mesi una delle poche fonti di lavoro. La troupe, formata da una quindicina di persone fisse, alloggia all’Hotel Le Isole a San Provolo, ma si sta avvalendo di autisti di barca e di auto e di altri servizi. Parte del documentario è infatti girato nella palladiana Villa Barbaro a Maser, nel Trevigiano, mentre in laguna le location sono: Lido, la chiesa dei Frari, dove è sepolto Volpi; Casa Cicogna alla Salute; Palazzo Volpi e Rialto per il Doge Cicogna e Canal Grande. Nella parte che racconta la sua vita professionale si ricorderanno le produzioni e collaborazioni con Lina Wertmuller, Liliana Cavani, Pier Paolo Pasolini, Franco Nero, Gian Maria Volontà e tanti altri protagonisti della storia del cinema. —
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