Un cartone animato “scalda” la corsa a sindaco: lite a distanza social fra Brugnaro e Gasparinetti

Botta e risposta dopo la pubblicazione del video satirico di Terra e Acqua che vede come protagonista il sindaco in mimetica e una bambina

VENEZIA. Ci mancava anche il cartone animato della discordia a infiammare gli animi in una lotta serrata all’ultimo voto. Tra bombardamento sui social, messaggi elettorali via radio, “birrette” sul far del tramonto con i candidati (tutto vero), le bordate arrivano anche a suon di satira. Stavolta, nel mirino è finito il video “Il sindaco e la bambina” lanciato sui social dalla lista candidata alle comunali “Terra e Acqua” e pensato dal candidato sindaco Marco Gasparinetti.

Compare l’immaginario mondo di Zenevius, parodia di Venezia «assediata da turismo di massa e speculazione». Una bambina chiede spiegazioni al sindaco in mimetica, che risponde: «Più alberi? Hai capito male, più alberghi». Sana ironia - come si usa in Francia e Regno Unito - per raggiungere l’elettorato più giovane, per Gasparinetti e i suoi. Ironia «mascherata da maldicenza e da bugie», per il sindaco.

"Il sindaco e la bambina", lo spot elettorale per le comunali a Venezia è un cartoon


Così nel duello rusticano tra i due, la replica di Brugnaro arriva via twitter. Un video di un minuto e 23 secondi in cui di certo il primo cittadino non le manda a dire. «Un cartone animato che invece di essere messo a servizio dei bambini, viene usato per diffamare. L’ironia è bella se non nasconde falsità e mancanza di idee. Li sconfiggeremo nelle urne elettorali, questi sono quelli di cui la città non ha bisogno». Condito da una stoccata finale: «Un triste esempio di come usare male il proprio talento».

Temperatura a mille, e questo caldo inizio di settembre c’entra poco o nulla. Piuttosto c’entra eccome il 20 settembre dietro l’angolo. E pure il mancato confronto di persona tra il sindaco (occupato con precedenti impegni istituzionali) e i candidati sfidanti nella tribuna politica televisiva di pochi giorni fa.

Ed ecco che allora, dopo il botta risposta tra cartone e twitter, il secondo round (anzi, il secondo set) è già lì, pronto: una partita di tennis, perché no. A proporlo, rilanciando, è sempre Terra e Acqua che replica al cinguettio di Brugnaro scegliendo ancora una volta la strada dell’ironia.

«Lo sfido a confronto pubblico in qualsiasi luogo. La villa con piscina di Mojan va benissimo. Ha anche i campi da tennis, lo sfido anche a tennis. Giudizio ordalico e vinca il migliore. Se basta un cartoon, allora è chiaro perché non si presenta ai confronti. L'ha riconosciuto anche lui, il sindaco in persona: abbiamo talento. Che poi secondo lui sia usato in maniera sbagliata, beh, è una sua opinione. Noi invece crediamo che qualsiasi forma d'arte sia buona per denunciare l'incapacità di questa amministrazione». Da qui alle prossime due settimane, di giorni ne mancano ancora. E di questo passo, chissà quante se ne vedranno. Ci mancano solo i guantoni e un ring. Ma si fa per dire... —


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