Un bar galleggiante in vetro e cemento davanti alla Pietà

Iniziativa di Elio Dazzo già presentata all’Autorità portuale Una piattaforma in Riva degli Schiavoni di 10 metri per 5

Un cubo di vetro e cemento in Bacino San Marco. Plateatico galleggiante coperto di dieci metri per cinque, con sedie e tavolini a uso privato, davanti alla Chiesa della Pietà. Un altro progetto che farà discutere è stato presentato all’Autorità portuale dalla società di Elio Dazzo, presidente dell’Aepe e dell’Apt, proprietario di numerosi alberghi in centro storico tra cui l’hotel Vivaldi, un tempo di proprietà dell’Istituto della Pietà, proprio a fianco della celebre chiesa vivaldiana. Il progetto, elaborato dallo studio dell’architetto Dario Lugato – lo stesso del nuovo hotel Santa Chiara e della Torre Cardin – prevede la realizzazione sull’acqua, nel tratto di riva a fianco del nuovo imbarcadero Actv tra il pontile e il rio della Pietà – di un bar con pareti in legno e vetro e copertura in calcestruzzo, e i servizi igienici.

Sarebbe il primo caso del genere in Bacino San Marco, e le polemiche sono dietro l’angolo. Dopo i mugugni che hanno accompagnato la realizzazione del nuovo grande pontile Actv e le autorizzazioni per opere di questo tipo già negate ad altri soggetti imprenditoriali in città.

La proposta progettuale è stata presentata una prima volta qualche mese fa alla Capitaneria di Porto, che l’ha bocciata. Oltre alla piattaforma sulle acque demaniali era infatti previsto un nuovo pontile per l’accosto dei Gran Turismo. Il «no» della Capitaneria è stato motivato da ragioni di sicurezza della navigazione, visto il traffico già caotico nell’area con l’approdo nella riva della caserma Cornoldi di decine di Gran Turismo e la vicina motonave della linea per Punta Sabbioni.

Ma Dazzo ha ripresentato il progetto modificato, e ora attende una risposta. «L’abbiamo protocollato», confermano negli uffici dell’Autorità portuale, «adesso sarà pubblicato all’albo e se non ci saranno pareri contrari sarà inviato a Comune e Soprintendenza per l’approvazione definitiva». Stesso iter annunciato qualche mese fa per un nuovo pontile per gli yacht. Bocciato allora dal Comune per le sue grandi dimensioni, proprio in mezzo al Bacino San Marco. Adesso però il Comune, o almeno l’assessorato alla Mobilità guidato da Ugo Bergamo, non sembra contrario alla realizzazione della piattaforma, che conterrebbe oltre al bar privato del presidente degli Esercenti anche i servizi igienici. Ma monta la protesta degli altri operatori economici. In quell’area strategica è poi fermo da molti anni un progetto per un nuovo pontile pubblico. Adesso a quanto pare va avanti invece l’idea del nuovo plateatico galleggiante.

Nei giorni scorsi polemiche riesplose in città per l’edificazione del nuovo hotel Santa Chiara a piazzale Roma, «scempio» denunciato in prima pagina dal Corriere della Sera, su cui il Codacons ha chiesto l’apertura di una inchiesta del Consiglio comunale. Elio Dazzo è uno degli imprenditori più attivi in città. Da molti anni presidente dell’Aepe (associazione Pubblici esercizi) è stato nominato presidente dell’Apt di Venezia. Negli ultimi anni ha intensificato la sua attività di albergatore, con l’acquisizione del palazzo Stern dall’Asl 12 – ex uffici sanitari a Ca’ Rezzonico adesso trasformati in albergo – e il Vivaldi dall’Istituto della Pietà, locali diventati albergo.

Adesso al centro della polemica c’è il nuovo edificio per l’hotel in piazzale Roma. Autorizzato dal Comune proprio ai piedi del ponte di Calatrava, dopo che Dazzo ha vinto al Tar un ricorso presentato contro Ca’ Farsetti in base a una convenzione che risale a oltre cinquant’anni fa.

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