Un arcangelo salverà Mestre?
Crisi economica e nuova identità: la città si rivolge a San Michele

Stand in piazza per la festa del patrono, San Michele
Mestre si prepara a festeggiare domani il suo patrono, San Michele Arcangelo. «Una festa di preoccupazione in tempo di crisi e un invito alla terraferma ad eliminare il deficit di identità».
Don Fausto Bonini, delegato patriarcale per la terraferma e parroco di San Lorenzo, si prepara a celebrare domani con don Natalino Bonazza, delegato patriarcale del centro storico, la santa messa con le autorità cittadine per il patrono di Mestre. «E' un gesto simbolico, in assenza del Patriarca. E' la volontà di mostrare l'unità tra la terraferma e il centro storico in una festa che ci trova ancora a fare i conti con un deficit di identità - spiega don Bonini - della terraferma, che preferisce ancora guardare al piccolo, e fatica a vedere che è oggi la cerniera di una grande città che va oltre il nome di Venezia e Mestre. Quell'arcipelago che ci ha fatto conoscere Scola e di cui parlerò nell'omelia». La visita del Papa a San Giuliano, spiega il sacerdote, è servita a confermare che «Mestre è centro dei grandi eventi del Nordest e i luoghi, da San Giuliano a forte Marghera, servono a saldare il rapporto con Venezia. Da periferia i mestrini sono passati all'antagonismo verso il centro storico; ora devono capire che è con Venezia che si cresce». Per don Bonini questa è l'identità che la città deve riscoprire e chiama in causa tutti: «i cittadini, gli amministratori, gli assessori, i sindaci, i presidenti di provincia e chi per lavoro deve puntare sulla valorizzazione della cultura». Un messaggio alla città in una festa patronale «all'insegna della preoccupazione per la crisi, tra la tragica situazione di Porto Marghera, e le difficoltà di tante famiglie che arrivano anche in Duomo a chiedere aiuto, con vergogna». Un tema quello della crisi toccato anche nell'ultimo numero di «Piazza Maggiore», il giornale del Duomo. L'anticipazione della festa, oggi con il concerto dell'Orchestra di Padova e del Veneto che accompagna giovani talenti mestrini, la soprano Carlotta Gomiero e il violinista Giovanni Agazzi. Inizio alle 21. Domani in Duomo alle 18.30 la processione di sacerdoti e gonfaloni, compresa una delegazione della polizia di stato. E proprio all'Arcangelo Michele si rivolgono i sindacalisti del Coisp chiedendo aiuto «prima che lascino la polizia in mutande. Dopo i mezzi, la benzina e le indennità ci tolgono anche il pane», denunciano. Venerdì 30 settembre la grande festa del cibo della cultura voluta dall'assessore alla cultura Tiziana Agostini. «Il gusto della cultura- una giornata di saperi e sapori» apre il calendario dell'autunno mestrino. «Abbiamo pensato, con la collaborazione di tutte le categorie economiche, ad una giornata tra cibo e cultura. Poi il 1 ottobre torna «Adaltavoce». Indichiamo così una strada da perseguire nei prossimi anni. San Michele, festa non solo di bancarelle, nel segno della tradizione, ma investimento culturale in una città che non è più periferia ma un grande contenitore di intelligenze». Dalla tre giorni di cultura e politica, pensata dalla fondazione Pellicani, agli eventi attorno alla nascita del museo M9, spiega la Agostini. In tutti il Comune deve avere un ruolo di «propulsore e motore di idee per Mestre e deve saper farlo con i progetti e la volontà consapevole nel quale tutti in città si possano riconoscere».
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