Assalto al bus del Palermo Calcio, condannati 5 ultrà del Venezia
I fatti risalgono al 2018 in piazzale Roma, l’autobus dei tifosi siciliani venne attaccato da un gruppetto della Curva Sud Venezia Mestre 1987: nei guai quattro veneziani e un uomo di Mogliano. I difensori sulla sentenza: «Mano pesante ingiustificata»

Sono passati oltre sette anni dai furiosi scontri che animarono il post partita tra Venezia e Palermo, tra ultrà del gruppo “Curva sud Venezia Mestre 1987” - così ha ricostruito la Procura di Venezia - e tifosi siciliani, culminati nell’attacco all’autobus Actv che trasportava i palermitani, a piazzale Roma. Finestrini in frantumi, ammaccature, tanta paura per i passeggeri. Era il 7 giugno 2018.
Vennero identificati cinque tifosi chioggiotti e veneziani - quattro residenti a Chioggia, uno a Mogliano Veneto - accusati di aver danneggiato l’autobus, incitandosi l’un l’altro.
Giovedì 18 settembre, dopo due anni e mezzo di processo, la giudice per le udienze preliminari Michela Rizzi ha letto la sua sentenza, con condanne che la difesa ha definito «mano pesante ingiustificata», annunciando il ricorso il appello, non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza.
Il 61enne Sandro Furlan è stato condannato 1 anno e 6 mesi di reclusione, pena sospesa: «Battiti con me se hai coraggio, battiti con me» avrebbe minacciato un agente della Digos, che gli aveva intimato di fermarsi, mentre colpiva con un bastone il bus; già allo stadio avrebbe minacciato un addetto alla sicurezza colpendolo con uno schiaffo (capo d’accusa stralciato perché dovrà passare per l’udienza preliminare), concludendo infine la giornata lanciando un pezzo di new jersey contro il bus dei palermitani. La pena per Giorgio Furlan è di 1 anno e 7 mesi di reclusione e per Riccardo Furlan a 1 anno e 1 mesi di reclusione, pena sospesa: entrambi sono accusati di aver brandito una mazza da baseball durante gli sconti. Un anno e 9 mesi di reclusione la condanna per Paolo Pomiato, veneziano residente a Mogliano Veneto, anche lui accusato del lancio di un oggetto contundente contro il bus. Infine, 10 mesi di reclusione per Raffaele D’Ambrosio, 50enne di Chioggia.
La giudice ha anche condannato gli ultrà al risarcimento dei danni ad Actv, da determinarsi in separata sede civilistica, stabilendo però una provvisionale di 6.500 euro da pagare subito, oltre interessi e rivalutazione dalla sentenza al saldo effettivo. Disposta la pubblicazione della sentenza su un quotidiano e il pagamento di spese legali liquidate in euro 4 mila euro a favore di Actv.
Si tratta di una sentenza di primo grado, che potrà essere impugnata in appello, come già annunciato dalle difese.
A rappresentare gli imputati, gli avvocati Giovanni Adami e Federico Guerriero, mentre a rappresentare Actv è stato l’avvocato Marco Vianello.
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