Tutela vetro di Murano un’altra battaglia vinta

MURANO. Il Consorzio Promovetro ha vinto un’altra battaglia sul fronte dell’uso improprio del nome “vetro di Murano”, associato a prodotti che non vengono realizzati sull’isola ma addirittura all’estero.

Nei giorni scorsi era scattata la protesta contro l’azienda statunitense Novica e contro National Geographic per l’uso della dicitura in questione e riferito a pezzi prodotti addirittura in Brasile. Una protesta era partita in direzione della Novica, e in queste ultime ore è arrivata la risposta del manager dell’azienda d’oltreoceano che ha accolto la richiesta del Consorzio Promovetro e modificherà tutte le diciture legate ai prodotti con un più consono “ispirato al vetro di Murano”.

Roberto Milk, amministratore delegato di Novica, ha raccontato sul sito Muranoglass.com che la famiglia di artigiani brasiliani è di origine muranese, nel senso che il nonno proveniva proprio dall’isola, proseguendo così questa tradizione in Brasile e realizzando il prodotto con influenze della cultura brasiliana. Milk ha spiegato di aver compreso la protesta giunta dal Consorzio Promovetro, e di appoggiarla al cento per cento, tanto che saranno modificate tutte le diciture dei prodotti.

«Accogliamo con piacere le parole di Robert Milk come un chiaro segnale di come sia possibile fare affari anche in maniera etica, e gli offriamo tutto il nostro supporto nell’eventualità volesse aprire una filiale in Italia», si legge nella nota ufficiale riportata sul sito internet muranese. «Perché non farlo a Venezia? Perché non a Murano, patria di una delle più antiche e a famose tradizioni artigianali italiane? National Geographic e Novica hanno dimostrato al mondo che il rispetto per le tradizioni locali e il patrimonio culturale sono più importanti del denaro». E soprattutto viene ribadito che il vetro di Murano non è uno stile o una tecnica, ma una denominazione d’origine: solo il vetro fatto a Murano può dichiararsi tale.