Turismo, la spiaggia soffre troppo la concorrenza
di Diego Degan
SOTTOMARINA
Una città dalle enormi potenzialità turistiche, ma anche dai grandi problemi; una città che nel corso degli anni ha perso posizioni nella classifica delle presenze e che ora soffre la concorrenza delle spiagge del Veneto orientale ma che vuole rilanciarsi, anche perché, con la crisi che avanza, se crolla il turismo, crolla la città stessa. Queste, in sintesi, le considerazioni emerse dal convegno, che si è svolto ieri al Kursaal sull'evoluzione del turismo a Chioggia, organizzato dal consorzio di promozione Conchioggiasì e a cui hanno partecipato, oltre ai relatori tecnici, anche il sindaco, Giuseppe Casson, e l'assessore regionale al turismo, Marino Finozzi.
I lavori sono iniziati con l'illustrazione, da parte della dottoressa Mara Manente del Centro internazionale di studi sull'economia turistica, di un sondaggio su come si pone il settore balneare di fronte alle sfide del mercato e della tecnologia.
Qualche mugugno ha suscitato il fatto che il sondaggio fosse stato fatto a Jesolo, Bibione e Caorle, ovvero tra i diretti concorrenti. Ma il confronto, anche solo sulla base del cosiddetto “sentiment” degli operatori, non è favorevole a Chioggia. Ad esempio, la ricerca dice che i gestori degli alberghi “senior” hanno iniziato la loro attività a 29 anni, in media, quelli “junior”, la seconda generazione di imprenditori, è arrivata in posizioni direttive a 37. Questo nel Veneto orientale. A Chioggia, invece, “molti alberghi sono ancora gestiti dai primi titolari, ultrasessantenni, e molti figli sono ancora lì a fare la gavetta», dice Renzo Bonivento, presidente degli albergatori di Chioggia.
Insomma, il gap generazionale c'è, ed è a sfavore della città lagunare. Strettamente legato a questo è il tema della presenza sul web. «L'80% delle nostre strutture è in internet” dice Bonivento, ma lui stesso riconosce che si tratta di una presenza disordinata. A questo hanno cercato di dare risposta il sindaco Casson, annunciando, a breve, la partenza di un portale turistico cittadino, in cui, oltre alle strutture ricettive, siano presenti anche i servizi che ne sono il complemento indispensabile, e l'assessore Finozzi, prefigurando il servizio di booking (prenotazione) che la Regione intende mettere a disposizione degli operatori sul sito veneto.to, in modo da sgravarli anche delle spese che devono sostenere per la presenza sui portali dedicati. Il sindaco ha affrontato anche altri temi “caldi” come la probabile introduzione della tassa di soggiorno, sottolineando la sua volontà che nel caso, essa dovrà essere una vera “tassa di scopo”, ovvero un introito da reinvestire direttamente nel settore turistico e non per ripianare le spese di altri settori.
L'assessore Finozzi, per parte sua, ha illustrato il lavoro che la Regione sta compiendo sul tema delle concessioni demaniali che, secondo una direttiva europea, dovrebbero essere rimesse all'asta ogni quattro anni, penalizzando gli operatori che, in passato, hanno investito per migliorare la loro offerta. La legge regionale prevede concessioni variabili da cinque a trent'anni, proprio per consentire a chi ha “speso” di ammortizzare l'investimento e questa legge farà da modello per tutta Italia. Imminente è anche la nuova formulazione della legge regionale sul turismo, nel segno della semplificazione.
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