Tsuroplis, un 'regalo' da 25 mila euro
Sarebbe la cifra promessa dai fratelli Poletti per coprire i ritardi della sede Ames del Tronchetto. Il vice presidente di Confindustria ha nominato quattro difensori. "Continuo a lavorare serenamente", ha detto

Una «consulenza» da 25 mila euro. Questa la cifra che i fratelli Ugo e Arrigo Poletti (
nella foto
) si sarebbero impegnati a versare al presidente di Ames, Statis Tsuroplis, come «regalo» per non incassare la penale legata al ritardo della consegna della nuova sede che i due imprenditori trentini - attualmente in carcere per il crac di Aeroterminal - stavano costruendo al Tronchetto.
Venticinquemila euro che in parte sarebbero stati versati e in parte solo promessi, anche se è ancora tutto da verificare se siano stati i Poletti a offrirli a Tsuroplis o lo stesso Tsuroplis in qualche maniera a chiederli.
Quel che è certo è che, almeno al momento, l’ipotesi di reato nei confronti del neo vicepresidente di Confindustria è quella di corruzione. Un’accusa pesante - quella avanzata dal sostituto procuratore Federico Bressan che coordina le indagini - uscita nell’ambito dell’inchiesta sulla bancarotta della società Aeroterminal per la quale sono in carcere ormai da mesi i due ex proprietari del Venezia Calcio.
E sarebbe stato proprio Arrigo Poletti, che dopo settimane di silenzio ha iniziato a fare qualche ammissione agli inquirenti, a raccontare di aver fatto arrivare «regali» al presidente di Ames per ammoribidirlo sui ritardi nella consegna della nuova sede della società che gestisce le farmacie comunali nell’Isola Nuova.
Statis Tsuroplis, che è anche direttore delle relazioni istituzionali di Save, ha intanto nominato un robustissimo collegio difensivo formato dagli avvocati Emanuele Fragasso jr, Daniele Grasso, Diego Manente e Roberto Zanata, due penalisti e due civilisti.
All’indomani del ciclone, i difensori del presidente di Ames hanno diramato uno scarno comunicato. «Il nostro cliente continua a lavorare serenamente - scrivono gli avvocati - convinto di aver sempre operato con comportamenti corretti e trasparenti per il bene di Ames e di tutte le persone con cui collabora. Poniamo la nostra fiducia nell’operato della magistratura».
La magistratura, intanto, sta valutando quanto raccolto dalle Fiamme Gialle (soprattutto grazie a una serie di intercettazioni telefoni) che l’altro giorno si sono presentate nell’abitazione di Tsuroplis e nei suoi uffici di Ames e della Save con una mandato di perquisizione firmato dal pm Bressan.
Una perquisizione che era nell’aria da qualche giorno, dopo le ammissioni di Arrigo Poletti sui presunti «regali» al «Greco», come lo chiamano in città. Regali o consulenza che naturalmente non erano a bilancio, di cui non esiste fattura o ricevuta, legati all’acquisto da parte di Ames di una serie di uffici nel nuovo cento direzionale in fase di costruzione al Tronchetto da parte di V Quattro che fino all’estate scorsa faceva riferimento ai fratelli Poletti.
Al momento di firmare il preliminare di comprevendita - almeno secondo l’inchiesta delle Fiamme Gialle - Ames si fa rilasciare una fidejussione come garanzia della consegna dell’immobile entro la data prestabilità.
Schiacciati da difficoltà economiche più grandi di loro, i Poletti non sono in grado di concludere i lavori nei tempi promessi e, per questo, avrebbero «trattato» con Tsuroplis per evitare che la fidejussione fosse escussa e che quindi Ames ricevesse il risarcimento danni previsto.
Al «Greco», secondo l’accusa, sarebbero stati promessi 25 mila euro di cui però avrebbe ricevuto soltanto una parte.
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