Trovato un gambero killer Scatta l’allarme sul litorale

JESOLO. Invasione di gamberi, ma non quelli da cucinare in uno dei ristoranti rinomati del litorale. Alcuni residenti in piazza Milano hanno trovato addirittura per strada, vicino ai fossati alle spalle del lido, diversi gamberi della Louisiana.
Sono i cosiddetti gamberi “alieni” che stanno invadendo anche i corsi d’acqua alle spalle del litorale e che rischiano di diventare l’ennesima calamità naturale che minaccia l’ecosistema.
Lo conferma il presidente dell'associazione naturalistica sandonatese, Michele Zanetti, che da anni osserva il fenomeno. «Certo che sono anche sul litorale», spiega Zanetti, naturalista molto conosciuto e preparato che organizza anche eventi e convegni con l’Ans, «perché a loro basta un qualsiasi corso d’acqua e sono resistenti a ogni forma di inquinamento. Pur essendo commestibili, non sono certo consigliabili a tavola, perché accumulano metalli pesanti dannosi per il nostro organismo. È un gambero che arriva dal Nord America, introdotto circa tre decenni fa in Toscana. Canali e corsi d’acqua sono il suo habitat naturale, ottimi per loro anche se inquinati perché hanno grande resistenza e poi si riproducono a dismisura».
«Dopo i pesci carassi dalla Cina o il persico trota, abbiamo questa calamità che non ha predatori nei corsi d’acqua, si sposta anche uscendo dall’acqua e si diffonde facilmente. L’unico a predarlo è l’airone, ma da solo non può bastare. Il problema è che distruggono tutto, dagli avannotti dei pesci, ai girini e quant'altro».
Non c’è dunque molto da fare per contrastarne l’espansione, salvo cercare di toglierne il più possibile dai canali, soprattutto in una zona limitata come quella di Jesolo, una battaglia e una missione comunque impossibili viste le proporzioni di questo fenomeno che ci ricorda anche le tante nutrie che hanno invaso il territorio, favorendo la debolezza degli argini durante le abbondanti piogge che hanno caratterizzato prima la primavere e poi un’estate anomala. Nutrie che furono denunciate tra le specie da controllare d opera del museo civico di storia naturale diretto dal dottor Roberto Basso. (g.ca.)
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