Troppo caldo o freddo: i fisici di Iuav studiano il clima dell’ospedale all'Angelo

MESTRE. Uno studio di consulenza è stato affidato dal direttore generale dell’Usl 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben all’Università Iuav. Obiettivo, valutare la potenziale efficacia di alcune proposte per il miglioramento del microclima della hall di ingresso dell’ospedale dell’Angelo.
I contatti tra Azienda sanitaria e Università di architettura di Venezia hanno portato a decidere per una sperimentazione da parte del laboratorio di fisica tecnica dello Iuav per vagliare le prestazioni di materiali e soluzioni che devono garantire un miglioramento del microclima interno alla hall dell’ospedale di Mestre.
Come è a tutti noto all’Angelo, con la grande hall-piazza illuminata dal sole che filtra dalla enorme superficie vetrata, il problema del benessere di utenti e personale è concreto. Sono infatti evidenti i problemi di caldo eccessivo d’estate e di freddo nella stagione invernale e nell’enorme hall non ci sono strumenti di climatizzazione capaci di portare benessere senza risultare eccessivamente costosi.
Per consentire la sperimentazione di nuove soluzioni e di materiali, con uno studio calato proprio sull’ospedale dell’Angelo, il direttore generale Dal Ben ha approvato una convenzione di collaborazione con l’università Iuav della durata di quattro mesi e la delibera del direttore generale mette a disposizione anche 8.500 euro, a copertura delle spese.
Finora il problema è stato “tamponato” dall’azienda sanitaria con correttivi che hanno però un carattere provvisorio. La scorsa estate erano arrivati i ventilatori per attenuare il caldo eccessivo con i corridoi interni verso gli ambulatori del primo piano, che si affacciano sui ballatoi, aperti all’utenza che poteva trovarvi refrigerio e monitor per indicare la chiamata spostati anche all’interno. Il punto più difficile è proprio il ballatoio del primo piano, che si affaccia sulla grande hall piena di piante. Qui i pazienti sono soliti attendere la chiamata per la visita ambulatoriale. Ma d’estate si sono raggiunte temperature elevate e difficilmente sopportabili, specie per le persone anziane. In passato si era intervenuti anche posizionando ombrelloni che offrivano un poco d’ombra e poi sono arrivati i ventilatori. Ma è evidente che serve una soluzione che non sia un mero “tampone” e garantisca una permanenza senza stress sul ballatoio e nella grande hall dell’ospedale.
Alcuni suggerimenti riguardavano la possibilità di schermare i vetri dell’enorme vetrata, simbolo dell’ospedale. Ora lo studio, e una sperimentazione, è affidata ai ricercatori del Iuav. —
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