«Troppi rifiuti nel cortile della scuola»: gli studenti devono pulire

MESTRE. Chi sporca, pulisce. Si infila i guanti mono-uso, prende la paletta, apre i sacchi neri e raccoglie cartine e cartacce. Perché la scuola è di tutti, soprattutto degli studenti che devono imparare a prendersene cura, e anche perché la scuola, oltre alla geometria e all’italiano, deve insegnare il senso civico. Lo si legge tra le righe della circolare con la quale il preside dell’istituto tecnico Pacinotti-Massari, Massimo Zane, venerdì scorso, ha fatto indossare agli studenti guanti monouso per dare una bella pulita di fondo a una porzione del lato ovest del cortile, quello interno, diventato nelle poche settimane passate dall’apertura dell’anno scolastico una pattumiera a cielo aperto: carte delle merendine, pallottole e aeroplanini di carta, salviette e fazzoletti, confezioni di te, succhi di frutta o biscotti. Una situazione non più tollerabile, non solo per la quantità dei rifiuti che punteggiavano il cortile, ma soprattutto per l’atteggiamento degli studenti e l’abitudine a lanciare dalla finestra qualsiasi cosa, neanche fosse l’ultimo dell’anno. Ecco spiegata la decisione presa dal preside e condivisa dagli insegnanti di chiudere i libri di testo e dedicare un po’ di tempo alla pulizia del cortile.
Nella circolare del 4 ottobre il preside parla senza mezze misure di un «comportamento incivile adottato da studenti che sistematicamente lanciano dalle finestre ogni sorta di rifiuti», un comportamento «irrispettoso verso tutti quanti condividono questo ambiente di studio e di lavoro» e che non va nella direzione, obiettivo della scuola, di passare presto alla raccolta differenziata. La circolare riguardava sei classi, quelle riconducibili al percorso di studi del Massari ma, come spiegano i rappresentanti degli studenti, l’intenzione del preside è di far indossare i guanti, nei prossimi giorni, anche ad altre classi del principale istituto tecnico della città. Intanto venerdì mattina è toccato ai primi alunni, neppure tutti di quelli destinatari della circolare, vestire i panni degli spazzini. I rappresentanti degli studenti, da parte loro, appoggiano, ma non sposano, l’iniziativa. Spiega Dario Tosatto: «Il problema riguarda in particolare alcune classi, più esuberanti delle altre, ma è condivisibile il fatto che se sporchi devi anche pulire. Non ti puoi lamentare di una scuola sporca e nel degrado se poi sei il primo a sporcarla. Purtroppo è vero che è diffusa l’abitudine di lanciare aeroplani di carta o bricchetti del te dalle finestre, anche del secondo piano. Poi c’è da dire che non si può pensare di usare gli studenti per sistemare una scuola se cade a pezzi». Anche per Marco Palasgo «quella del preside è un’iniziativa di buon senso perché non ci si comporta in questo modo, gettando la spazzatura dalla finestra». In queste settimane gli studenti mestrini e veneziani sono alle prese anche con la nuova norma, che in alcuni casi non viene rispettata, che estende il divieto di fumo anche a portici e cortili delle scuole.
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