Troppi morti in quella strada un mese fa toccò a Canato
DOLO. Una strada che da tanto, troppo, tempo attende che finalmente ci si metta mano e si riattivi il livello minimo di sicurezza.
Non è infatti questo il primo grave incidente che si verifica sulla strada provinciale 13 che da Dolo si snoda fino a Piove di Sacco. Solo un mese fa, aveva perso la vita Antonio Canato, di 54 anni, residente a Camponogara. L'uomo era alla guida della sua una Volkswagen Polo e stava percorrendo la strada provinciale quando, forse a causa del fondo stradale reso viscido dalla pioggia appena caduta e della velocità sostenuta, ha perso il controllo della vettura ed è finito fuori strada. La Polo è sbandata finendo prima contro un cartello stradale e poi contro un platano a lato strada, dopodiché è carambolata all'esterno della carreggiata, giù per la scarpata. Canato è morto a causa dei traumi subiti.
In quel tratto, infatti, la provinciale si trova in posizione sopraelevata rispetto al terreno e alle abitazioni circostanti.
Nel 2010 vicino a Prozzolo aveva perso la vita una bimba di 7 anni falciata da un'auto mentre attraversava la strada. A creare problemi sono anche i tanti platani che delimitano la carreggiata e che nel caso di un'uscita autonoma anche a velocità non elevata diventano micidiali. A Sambruson di Dolo infatti poco prima dell'incidente che poi ha causato la morte di Sergio Marchiori si era verificato un altro incidente che si è risolto fortunatamente senza grandi conseguenze se non l'auto distrutta.
Una donna infatti è uscita di strada con la sua auto dopo aver preso un colpo di sonno ed è finita prima contro un platano e poi contro un'altra auto. Per fortuna tutto si è risolto con ferite non gravi. «Molti incroci da strade laterali», spiegano i residenti a Sambruson, «non permettono una buona visibilità. Servirebbero anche più controlli dei vigili urbani con autovelox per sanzionare chi corre troppo forte». (a.ab.)
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