«Troppi furti di bici pubbliche». Il Comune vuole eliminare il bike sharing

L’assessore Boraso: ho chiesto i dati agli uffici, ladri scatenati e danneggiamenti. «Basta buttare via soldi pubblici. In questa città ci sono bande che rubano le biciclette e le rivendono»
Colonnine vuote dopo l'ennesimo furto di bici comunali
Colonnine vuote dopo l'ennesimo furto di bici comunali

MESTRE. «Il bike sharing in questa città è un fallimento, se non si corregge il tiro lo elimino del tutto da Mestre». L’assessore alla Mobilità, Renato Boraso, è esterrefatto. Ha chiesto agli uffici i dati sul noleggio delle biciclette comunali, che annuncia snocciolerà a fine mese, ma spiega che per ora i numeri che ha sono pesanti. In questo momento Boraso ha tolto lo stallo che si trovava di fronte alla pasticceria Ceccon di piazza Carpenedo. Una volta terminati i lavori della piazza con il conglomerato bituminoso rosso, verrà reinstallato o all’interno di villa Franchin, in una posizione più consona dove non “ruba” parcheggi alla piazza o in rotonda Garibaldi. Ma è la situazione complessiva del servizio che preoccupa l’assessore.

«Sono tentato di farla finita con il bike sharing», confessa, «oggetto di un vandalismo diffuso insostenibile ben conosciuto agli uffici: se le cose non cambiano, lo faccio togliere del tutto». Prosegue: «Non posso tollerare che si buttino via migliaia di euro della collettività in questo modo, con decine e decine di bici che vengono continuamente rubate, aggiustate, ricomprate, di nuovo rubate e portate via o rotte». Precisa: «Ho chiesto i dati, a breve mi verranno forniti, ma da quanto ho potuto vedere finora, la situazione è disastrosa. Addirittura adesso utilizzano la tecnica della penna Bic, tolgono dall’interno la parte con l’inchiostro, lasciano la punta e quando rubano la bici inseriscono la sfera nella parte dove si attacca la bici per “eludere” il sistema».

Insomma, una debacle per l’assessore Boraso. «Ho domandato una relazione dettagliata, oggi come oggi è un’offesa alla città: un sistema in mano a bande organizzate che rubano le bici in continuazione, un furto legalizzato. E non solo quelle del bike sharing, perché le bici dei privati in città continuano ad essere razziate, conosco una persona alla quale ne hanno rubate addirittura 11». Chiarisce Boraso: «Quello dei furti di bici è un problema sottovalutato e intollerabile, un servizio dev’essere per prima cosa sostenibile, altrimenti non vale la pena offrirlo. Quanto deve costare alla gente?». Il problema era stato già evidenziato così come i furti: l’anno passato Avm aveva allargato le braccia spiegando quante bici erano state danneggiate o rubate ed era già emersa la presenza di un gruppo di persone specializzato nel furto di biciclette e la troppa facilità con cui era possibile staccare le bici dalle colonne dalle stazioni delle città. E ciò, secondo alcuni, spiegava anche il calo di iscritti al servizio.

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