Trevisan, un mistero la data dei funerali

SAN STINO. Buio totale sul rientro in patria della salma di Silvano Trevisan, l’ingegnere originario di San Stino trucidato nel nord-est della Nigeria dai terroristi islamici di Ansaru. I familiari...
FOTO GAVAGNIN VATRELLA S. STINO DI LIVENZA IN LUTTO PER LA MORTE DI SILVANO TREVISAN
FOTO GAVAGNIN VATRELLA S. STINO DI LIVENZA IN LUTTO PER LA MORTE DI SILVANO TREVISAN

SAN STINO. Buio totale sul rientro in patria della salma di Silvano Trevisan, l’ingegnere originario di San Stino trucidato nel nord-est della Nigeria dai terroristi islamici di Ansaru. I familiari rischiano di non avere nemmeno una tomba su cui piangere il loro caro. La Farnesina, per il momento, si trincera dietro l’espressione «stiamo lavorando». È quello che si sono sentiti ripetere, per l’ennesima volta, l’altro giorno gli amministratori del Comune di San Stino di Livenza, che vogliono in qualche modo partecipare al funerale. Silvano Trevisan rischia in questo modo di morire due volte.

«Purtroppo non solo non si sa niente del funerale, non si sa nemmeno quando e se la salma rientrerà in Italia» ha commentato il sindaco della località Luigino Moro «questo fa aumentare l’angoscia». L’annuncio della morte di Silvano Trevisan, in Nigeria per lavoro dal 1994, era stato dato dai terroristi di Ansaru sabato 9 marzo, a quasi un mese dal rapimento. Del suo decesso era stata data conferma dalla Farnesina il giorno dopo. Da quel momento non si sa nulla sulla fine che ha fatto la salma del povero Trevisan. «Credo che i ribelli ancora non abbiano dato alcuna indicazione su come i familiari o i membri delle rispettive ambasciate possano recuperare le spoglie degli ostaggi uccisi. È drammatico ma è così».

Durante i giorni del rapimento il Comune di San Stino aveva affisso al balcone della loggia del municipio una fotografia di Trevisan con l’appello «Liberatelo». Dopo la sua uccisione era ricomparsa un’altra foto con la scritta “Giustizia per Silvano Trevisan”. Il caso ha fatto precipitare la comunità nello sgomento e nello sconforto. (r.p.)

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