Travolta da una valanga muore un’alpinista di 54 anni, feriti due compagni di cordata

La tragedia ieri in Alta Valfurva sulla parete nord del San Matteo (Sondrio). In ospedale un istruttore Cai e un allievo
Una foto tratta dal profilo Facebook del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS mostra l'elisoccorso di Trento e le squadre del Soccorso Alpino che stanno ancora intervenendo sul versante nord-ovest della Presanella dove attorno alle 9,30 si è verificato un grave incidente alpinistico che avrebbe coinvolto numerosi alpinisti in progressione in cordata sul ghiacciaio.+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++.
Una foto tratta dal profilo Facebook del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS mostra l'elisoccorso di Trento e le squadre del Soccorso Alpino che stanno ancora intervenendo sul versante nord-ovest della Presanella dove attorno alle 9,30 si è verificato un grave incidente alpinistico che avrebbe coinvolto numerosi alpinisti in progressione in cordata sul ghiacciaio.+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++.

SONDRIO. Tragedia ieri mattina sulla parete Nord del San Matteo, in Alta Valfurva, in provincia di Sondrio. Elisa Nalesso, una donna di 54 anni di Mirano è morta dopo essere stata investita da un distacco di neve, mentre con i suoi due compagni di cordata stava cercando di raggiungere la cima. Feriti, ma non in pericolo di vita, i due uomini che erano con lei:,un istruttore Cai di 58 anni e un “allievo” di 57, tutti appartenenti al Cai di Mirano. I tre, dopo aver pernottato al rifugio Forni, ieri mattina si sono incamminati alle 3,45 assieme ad altri 4 alpinisti, anche loro provenienti da Mirano.

La giornata di ieri - molto calda - era di quelle che ben si prestano a un’ascensione, a patto di prestare molta prudenza soprattutto nella parte centrale. Il gruppo dei quattro si è mosso più velocemente e ha guadagnato circa un’ora e mezza rispetto agli altri tre, che invece verso le 12 si sono trovati ad affrontare una parete esposta ai distacchi. Ed è stata proprio la neve ad aver fatto perdere l’appiglio alla donna che precipitando si è portata dietro i compagni di scalata. Un volo pazzesco: 150 metri a ruzzoloni sul ghiacciaio. Non si sa se la donna sia morta sul colpo o solo qualche ora dopo. È invece appurato che l’istruttore ha fatto ogni tentativo possibile per recuperare i due che erano con lui. Non riuscendoci, li ha messi in sicurezza e poi con le ciaspole ha raggiunto il rifugio Forni per dare l’allarme (non c’è copertura per i cellulari).

Erano quindi passate quasi tre ore dall’infortunio quando è giunto l’elicottero. Prima ha fatto un giro di ricognizione e poi ha imbarcato alcuni volontari del Soccorso alpino, mentre altri si sono mossi a piedi dal rifugio Forni. Con loro anche gli uomini della Guardia di finanza a cui ora tocca il compito di ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. L’intervento si è chiuso verso le 19, quando il 57enne che era rimasto incrodato in parete è stato trasferito in ospedale. Oggi la Procura dovrà decidere se rilasciare ai familiari della vittima il nulla osta per il funerale (tutta l’attrezzatura è stata posta sotto sequestro) o se richiedere ulteriori accertamenti. —

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