Trasporto pubblico, polemiche su Arriva Veneto: ritardi e poche corse

Disagi e polemiche sul nuovo trasporto pubblico gestito da Arriva Veneto. Anziani e residenti delle frazioni lamentano gravi difficoltà, soprattutto nei fine settimana: il caso in Consiglio Comunale a Chioggia 

Daniele Zennaro
Il deposito dei bus Actv a Chioggia
Il deposito dei bus Actv a Chioggia

Mercoledì prossimo, alle 16.30, anche su richiesta delle opposizioni, è stata convocata la seconda commissione consiliare, presieduta da Marcellina Segantin, dove si tratterà l'annoso problema riguardante il trasporto pubblico locale, sul quale, dal 1° gennaio, Actv ha passato il testimone ad Arriva Veneto.

Molte le criticità riscontrate in questo primo periodo di nuova gestione che è stato definito dalla stessa Amministrazione Comunale come periodo di prova, una sorta di work in progress per stabilire quali debbano essere le migliorie ad un servizio che andrà a gara europea tra qualche tempo.

Le difficoltà maggiori le hanno subite sicuramente le fasce più deboli, gli anziani in particolare e i residenti delle frazioni che, durante il weekend, potranno usufruire solamente di un servizio a chiamata che, tuttavia, non garantisce l'orario delle corse.

Su questi temi è intervenuta anche la Cgil, molto preoccupata in particolare per gli anziani che, in questa maniera, troveranno parecchia difficoltà a recarsi per esempio all'ospedale, nonostante fosse stato promesso che il servizio sarebbe tornato alla puntualità degli orari esistenti prima dei tagli di Actv dell'ultimo periodo prima del divorzio definitivo.

«Siamo di fronte ad un servizio molto carente» ha sottolineato il segretario di SPI, Mario Gianni «se negli ultimi giorni del 2024 erano state segnalate diverse criticità, in questi primi giorni del 2025, sotto la nuova stagione, queste criticità non sono svanite.

Ci si dimentica che è un servizio indispensabile per le fasce più deboli che non possono utilizzare l'auto privata. Immaginare poi che una parte della cittadinanza, come i residenti delle frazioni, non possa usufruire del diritto alla mobilità fa molto male.

Per non parlare della mancata affissione degli orari dei bus alle fermate e il fatto che l'assessora Maria Rosa Boscolo abbia accompagnato all'ospedale con la sua auto due anziani che stavano attendendo invano il bus, non fa che confermare i disagi esistenti.

Vorremmo anche capire se il Comune contribuisce economicamente al servizio di Arriva Veneto, perché a noi risulta che l'Amministrazione Comunale gira alla società che gestisce il servizio l'ammontare erogato dalla Regione e basta». C'è poi il problema della pericolosità delle fermate nelle frazioni. «Non possiamo accettare il fatto» spiega Silvano Naccari, ex autista Actv «che i ragazzi di Cavanella debbano attraversare la pericolosissima Romea per recarsi alla fermata del bus, quando noi per 40 anno siamo sempre entrati con i bus nella piazza della frazione» conclude.

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