Tragedia Los Roques, l’ipotesi Narcos

L’aereo nel quale perse la vita la famiglia di Bruna Guernieri di Noale sarebbe stato dirottato perché trasportava droga
PASSERINI TREVISO FAMIGLIA DURANTE DISPERSA CADUTA AEREO CARACAS AGENZIAI FOTOGRAFICA FOTO FILM
PASSERINI TREVISO FAMIGLIA DURANTE DISPERSA CADUTA AEREO CARACAS AGENZIAI FOTOGRAFICA FOTO FILM

NOALE. Che sia la volta buona per sapere cosa sia successo quel 4 gennaio 2008 al largo di Los Roques, in Venezuela? A fine gennaio dovrebbero prendere il via le ricerche del velivolo della Transaven dove viaggiavano quattordici persone (otto italiani), tra cui il trevigiano Paolo Durante, la compagna Bruna Guernieri, originaria di Noale, e le figliolette Emma e Sofia. Il condizionale è d’obbligo in questa vicenda, perché, nel frattempo, di promesse ne sono state fatte più di una, ipotesi anche. L’ultima notizia ufficiale arriva dagli Stati Uniti, dove il 18 gennaio dovrebbe salpare la nave diretta verso il Venezuela e lì, da fine mese, iniziare a cercare l’aereo usando delle sofisticate apparecchiature, mai com’è stato fatto sinora. Altro non c’è. «Speriamo sia la volta buona» osserva Davide Guernieri, fratello di Bruna «perché in passato ci hanno assicurato che la nave avrebbe iniziato a cercare e poi non se ne fece nulla. Stavolta, però, abbiamo contattato i tecnici americani, anziché i venezuelani, e ci hanno assicurato che tra fine gennaio e i primi di febbraio si inizierà. Sulla nave ci saranno anche i tecnici italiani». E infatti i contatti sono affidati al comandante Mario Pica, consulente tecnico delle famiglie italiane degli scomparsi ed esperto aeronautico. Nel frattempo, il settimanale «Oggi», in edicola la prossima settimana, rilancia l’ipotesi del dirottamento da parte dei narcos colombiani, che avrebbero usato il bimotore per il trasporto di una partita di cocaina. Non sarebbe la prima volta, perché negli ultimi quindici anni si contano più trenta aerei scomparsi nel Paese sudamericano per colpa dei signori della droga. L’ipotesi era uscita ancora nel 2008 ma ora viene rilanciata con forza. «Non è una novità», prosegue Guernieri, «ma è inutile fare teorie campate per aria. Restiamo dell’avviso che prima si cerchi quell’aereo, meglio è. Poi, una volta guardato bene e controllata tutta l’area, avanziamo altre ipotesi. Cos’è successo quel giorno? E chi lo sa. Di certo non siamo rassegnati, non ci arrendiamo, vogliamo sapere la verità, ci mancherebbe». E le famiglie la chiedono con forza quella verità, perché dopo cinque anni di chiacchiere aspettano ancora di sapere cosa successe quel giorno. Si sa che il bimotore della Transaven, da Caracas all’arcipelago di Los Roques distante 160 chilometri, è sparito nel nulla. Nel velivolo, pronti per una vacanza da sogno, c’erano Paolo Durante, Bruna Guernieri e le figliolette. Con loro, pure un cittadino svizzero, e forse sei venezuelani. Forse, appunto, perché c’è la possibilità che ce ne potessero essere dieci: non a caso restano dei dubbi sul numero delle persone a bordo. «Con il comandante Pica siamo in stretto contatto», dichiara Davide Guernieri, «ci sentiamo anche due volte la settimana. Ora speriamo che il 18 gennaio partano finalmente le ricerche».

Alessandro Ragazzo

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