Traffico illecito di rifiuti Padre e figlio in manette

Guai giudiziari per questione di rifiuti ne avevano già avuti, tanto da finire sotto processo davanti al giudice monocratico (non è ancora concluso), ma ieri Tiziano Lando (65 anni) e il figlio Nicola (39), residenti a Campolongo e titolari della «Ecolando srl» con sedi operative sia a Sant’Angelo (via Padana 19) sia a Fossò (IX Strada 109), sono stati arrestati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Venezia. Sono agli arresti domiciliari e devono rispondere di aver gestito un traffico di rifiuti illegalmente e anche di falso. A coordinate le indagini e a chiedere la misura cautelare è stato il pubblico ministero antimafia di Venezia Giovanni Zorzi, a firmare il provvedimento il giudice delle indagini preliminari Andrea Comez, che oggi interrogherà padre e figlio, entrambi difesi dall’avvocato Stefano Marrone. I due da almeno una decina di anni sono in affari con Loris Candian tanto da aver acquisito proprio da lui l’impianto di Fossò, che quando faceva capo a Candian si chiamava «Cal srl».
A compiere gli accertamenti soprattutto gli uomini della Forestale della Stazione di Mestre. Stando alle accuse, i due avrebbero aumentato in modo fittizio il peso dei rifiuti provenienti da chi li produceva; avrebbero in particolare simulato l’attività di recupero al fine di modificarne il codice (il certificato europeo Cer) e in modo da poterli avviare in impianti di smaltimento o di recupero che altrimenti non avrebbero potuto accettarli; accogliere una quantità di rifiuti ingente senza rispettare le prescrizioni della Regione. Tutto questo per guadagnare molto di più, da un lato risparmiando sulla manodopera da utilizzare per il trattamento dei rifiuti, che appunto non avveniva, dall’altro evitando di spendere in tecnologia e macchinari, infine accogliendo una quantità maggiore di rifiuti che naturalmente i produttori pagavano come se poi fossero stati trattati.
Invece, ingenti quantità di rifiuti sarebbero state destinate a smaltimento senza aver subito alcun trattamento. Inoltre, per coprire il traffico illecito, Lando padre e figlio avrebbero falsificato tutta la documentazione di accompagnamento dei carichi di rifiuti che uscivano dai loro centro di Sant’Angelo e Fossò. Anche durante questa indagine, gli uomini della Forestale hanno utilizzato intercettazioni telefoniche e pedinamenti, come era accaduto per quella in cui i Lando sono coinvolti assieme ai titolari della «Cal srl» e della «Rossato srl» di Pianiga.
In realtà gli investigatori non hanno mai abbandonato i protagonisti della vicenda più vecchia e in questo modo hanno scoperto anche i nuovi e pericolosi traffici.
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