Tra il Dese e l’ex Valsugana per collegare Venezia con la Treviso-Ostiglia

La Città metropolitana ha avviato lo studio del progetto della pista ciclabile tra Scorzè e Mestre La Fiab: «Un itinerario fantastico, il sogno è di poter arrivare in bicicletta fino ad Asolo» 

Venezia. A pedali sulla vecchia ferrovia. L’asfalto drenante al posto delle traversine. E il sogno - che sta prendendo forma - di collegare Asolo e Venezia, il castello di Caterina Cornaro alla Serenissima, che quel colle le donò nel 1489 come forma di risarcimento dopo averla costretta ad abdicare il regno di Cipro, Armenia e Gerusalemme. Regina di Asolo sepolta nella chiesa di San Salvador a Venezia. La storia della Serenssima, a pedali.

Il primo passo per realizzare questo percorso è il collegamento tra la ciclabile Treviso-Ostiglia realizzata sull’ex linea ferroviaria militare. Pista da intercettare nel Padovano tra Camposampiero e Trebaseleghe. E da qui Venezia, raggiungibile percorrendo l’argine del Dese, l’ex linea ferroviaria Valsugana e infine raggiungendo Mestre e poi piazzale Roma a Venezia grazie alla recente ciclabile realizzata lungo il ponte della Libertà.

Dei 118 chilometri della Treviso-Ostiglia ne sono stati realizzati circa la metà: tra Treviso e Camposampiero il percorso c’è. Una pedalata attraverso l’oasi Cervara, Santa Cristina, Badoere, Loreggia e Camposampiero.

È dalla località Silvelle che, nel progetto della Città metropolitana di Venezia, si potrà svoltare verso Est, per raggiungere Mestre e Venezia. Nei giorni scorsi l’ex Provincia ha affidato l’incarico per il progetto di fattibilità allo studio Martini Ingegneria Srl e alla Smq Servizi e controlli tecnici. Insieme hanno vinto l’affidamento con un ribasso d’asta del 45% rispetto alla base di gara, 163 mila euro. Quattro i raggruppamenti di studi che avevano partecipato alla procedura negoziata.Ora i tecnici dovranno studiare il percorso attraverso i Comuni di Trebaseleghe, Scorzè, Martellago e Spinea per poi giungere a Mestre e a Venezia che già un paio d’anni fa avevano sottoscritto un accordo per sviluppare, insieme, gli assi ciclabili di livello metropolitano.

È un passaggio previsto dal Piano strategico metropolitano che tra gli obiettivi riconosce l’estensione delle reti ciclabili extraurbane e la strutturazione dei circuiti turistici specializzati valorizzando la dimensione “green and healthy”. Che poi si traduce così: pedalare nella natura fa bene. Al fisico e allo spirito. Per i cicloturisti abituati ai percorsi impegnativi, dalle lunghe distanze, ma anche per una gita fuori porta la domenica pomeriggio.

Un percorso di massima, condiviso con i Comuni, c’è già. La ciclabile sul Dese aperta di recente a Scorzè, chiamata la ciclabile dei 4 mulini: cinque chilometri in mezzo alla natura tra il mulino Cosma, a Cappella, e il mulino Todari, a Nord di Scorzè, dove si trova l’oasi naturalistica. Il passaggio per l’oasi dei Laghetti, a Martellago, e infine la ciclabile lungo l’ex linea ferroviaria Valsugana (la Venezia-Trento). Un tratto di circa 5 chilometri, di cui 2,4 chilometri inaugurati due anni fa, come collegamento tra il quartiere di Asseggiano e via Miranese, a Chirignago.

Un intervento anche di recupero storico: i 47 pali ferroviari, memoria storica dell’ex Valsugana, sono infatti stati trasformati in punti luce. «È un progetto molto bello», dice Antonio Dalla Venezia, mestrino e coordinatore regionale della Fiab, la Federazione italiana amici della Bicicletta che sta collaborando con la città metropolitana per realizzare il progetto, «un circuito che, se in futuro si riuscirà a realizzare il sogno del collegamento Venezia-Asolo, avrà una capacità attrattiva non solo regionale ma anche nazionale nei confronti degli amanti della bicicletta, un percorso storico sulla regina Caterina Cornaro».

Ma intanto si lavora al collegamento tra Venezia e la Treviso-Ostiglia. «Alcuni tratti molto belli, con la ciclabile dei mulini di Scorzè o parte della Valsugana già esistono e vanno collegati, altri sono in contesti più urbani, e altri vanno realizzati, ma nel complesso è un progetto che può essere facilmente realizzato». Da Silvelle a Venezia, un percorso di oltre 40 chilometri.

«Possiamo fare il progetto di fattibilità grazie a un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture», spiega il consigliere delegato metropolitano Saverio Centenaro, «e il bello è proprio che si tratta di un percorso condiviso con i comuni e gli Amici della bicicletta che va nella direzione di promuovere la mobilità sostenibile». —
 

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