Tra i cavalieri c’è anche l’architetto Gatto

C’è più di qualcuno che, quando ha letto l’elenco dei nomi insigniti dal prefetto di Venezia delle onorificenze dell’ordine al merito della Repubblica italiana, pensava ad un’omonimia, poi però, grazie ad alcuni controlli, è arrivata la conferma e così, indignato, ha deciso di segnalare la vicenda ai giornali. La questione riguarda la consegna dell’onorificenza di ufficiale al noto architetto veneziano Antonio Gatto, che in questi ultimi mesi è più volte comparso nelle cronache cittadine per la sua attività professionale.
Ha fatto parlare di sè o, meglio, dell’ultimo discusso progetto che ha firmato, quello del raddoppio dell’albergo Santa Chiara, a Piazzale Roma, di Elio Dazzo, presidente di Aepe (l’associazione degli esercenti) e Apt (l’azienda di promozione turistica). Un parallelepipedo in riva del Canal Grande che impedisce la visuale, che prima poteva spaziare fino alla chiesa di San Simeon e oltre. Quel «cubo», così ormai lo chiama la gente, è finito anche in prima pagina sul Corriere della Sera e a intervenire sulla vicenda è stato anche su la Repubblica lo storico dell’arte Salvatore Settis. Naturalmente, ne ha parlato più volte anche la Nuova, l’ultima volta due mesi fa per informare che i lavori erano stati bloccati, ma non per intervento delle autorità cittadine, bensì a causa dei problemi economico-finanziari della ditta edile che sta svolgendo i lavori.
Gatto, inoltre, ha la sfortuna di condividere lo studio con il collega Dario Lugato, pure lui finito nelle polemiche, in questi giorni, per il progetto del Palais Lumière di Marghera firmato per Pierre Cardin, il progetto della torre alta 250 metri contestato da Italia Nostra e da tanti altri. Lugato, tra l’altro, dieci giorni fa, ha dovuto patteggiare una pena di un anno e quattro mesi di reclusione per omicidio colposo. In qualità di architetto progettista, infatti, si è occupato del nuovo albergo di lusso che sta sorgendo a Murano in luogo delle ex Conterie. Ma nel settembre di quattro anni fa, mentre erano in corso i lavori, un muro era crollato e un manovale ucraino di 19 anni era morto, il padre e altri due operai erano rimasti feriti,
Più di qualcuno, infine, ha storto il naso quando, ancora alcuni anni fa, l’architetto Gatto, che è pure presidente dell’Ordine degli Architetti di Venezia, è stato nominato membro della Commissione regionale di salvaguardia, l’organismo che dà il via libera ai progetti urbanistici e architettonici che riguardano i comuni della laguna e della gronda lagunare. Insomma, quelli degli architetti iscritti al suo ordine e anche quelli del suo studio.
L’indignazione per l’onorificenza è aumentata anche perché il prefetto Domenico Cuttaia, consegnandole, ha spiegato che venivano consegnate «a chi si è distinto per una vita laboriosa ed onesta al servizio della comunità».
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