Tornelli nei pontili e tagli. A Venezia polemiche contro Actv

All’Accademia il sistema crea problemi. L’assessore Bergamo: «Per gli imbarcaderi bisognerà valutare caso per caso». Linee cancellate: proteste da Lido e Pellestrina
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 05.12.2013.- Tornelli pontile actv Accademia
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 05.12.2013.- Tornelli pontile actv Accademia

VENEZIA Tornelli da ripensare. Desta molte perplessità la sperimentazione dei nuovi accessi sbarrati che Actv sta provando in alcuni pontili del centro storico. Un sistema che il Comune ha annunciato di voler estendere a tutte le fermate dei vaporetti e di GiraCittà. All’Accademia ieri mattina qualche episodio di nervosismo tra gli utenti. Chi non trovava l’abbonamento, chi protestava per gli spazi ridotti all’interno dell’imbarcadero.

I due tornelli all’Accademia – fermata che va verso San Marco – sono stati installati qualche tempo fa. Ma le proteste aumentano, nonostante il calo degli utenti. «Un conto è sistemarli in aree vaste o all’aperto, prima di salire in pontile», protesta un passeggero, «altra storia dividere in due lo spazio interno del l’imbarcadero». Proteste arrivano anche dagli studenti che, quasi tutti abbonati, rischiano sempre di perdere il vaporetto. In caso di affollamento del pontile poi i problemi aumentano ulteriormente. Perché l’azienda ha pensato di sistemare i tornelli in quella posizione infelice? «Stiamo sperimentando, poi faremo le nostre valutazioni», dice l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, «noi riteniamo che i tornelli siano un buon sistema per contrastare l’evasione. Certo vanno studiate le situazioni caso per caso». Se il sistema funziona al Lido, dove il nuovo terminal ha fornito spazi consistenti e le porte d’accesso sono decine, allineate, più difficile è la situazione nei pontili «minori». I controlli antievasione penalizzeranno alla fine abbonati e pendolari? La lotta all’evasione intanto prosegue.

A bordo dei vaporetti sono stati istituite squadre di ispettori, in parte appaltate a una società esterna. Ma numerosi sono anche i dipendenti di Actv e Vela dirottati a questo servizio. Controlli frequenti anche nella stagione invernale, dove i turisti sono pochissimi. «L’evasione si registra soprattutto nelle tratte brevi, come il traghetto fra San Tomà e Sant’Angelo», dicono gli addetti al controllo. C’è anche chi si chiede perché con i soldi dei tornelli non si possano invece potenziare i servizi ispettivi. Nel periodo estivo il grande afflusso di persone ai pontili potrebbe provocare qualche problema nel funzionamento delle porte automatiche. E all’interno dei pontili lo spazio vitale, e quello per far sedere gli anziani, viene diminuito. Un sistema che l’azienda e il Comune intendono mettere in ogni fermata a partire dalla primavera prossima. Ma che trova ancora molte perplessità. Anche se l’originale tornello con le due ante in plastica – protagonista anche di incidenti per la chiusura anticipata – è stato adesso sostituito con le due sbarrette o con le spatole.

Intanto aumentano le proteste dal Lido, l’isola più “bastonata” negli ultimi anni dall’Actv.

«Abitare al Lido o a Pellestrina sembra quasi sia diventato un reato. Non ci stiamo a nuovi tagli dei mezzi pubblici, siamo su due isole in cui la mobilità deve essere un diritto». Così Salvatore Lihard dal coordinamento delle associazioni ambientaliste, sul tema dei nuovi tagli alle linee Giracittà presentati mercoledì sera in Municipalità. «Passare in certe fasce orarie da tre a due corse, significa anche far perdere le coincidenze con la linea 11 a chi deve andare a Pellestrina», aggiunge, «ci stiamo già muovendo per fare una grande mobilitazione contro questa possibilità».

Di mezzo ai tagli ci andrebbero in primis le linee 5-1 e 5-2. Da un lato sarebbero garantire le fasce dei pendolari e verrebbero aggiunte corse la sera verso l’ospedale, ma dall’altro verrebbero appunto ridotte le corse nelle fasce ritenute meno utilizzate. «Abbiamo già chiesto la presenza al Lido dell’assessore alla Mobilità», rincara Andrea Bodi, vicepresidente della Municipalità, «queste scelte non sono condivise».

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