Torna Donatella Noventa «Un medico è per sempre»

L’ex primario di Medicina dello sport è in pensione ma è attiva in tutto il mondo Ora con l’Usl 3 parte il progetto “Salute senza confini” per curare chi non ha soldi 



In pensione è solo per l’istituto di previdenza. In realtà, per la testa ha mille progetti, gira il mondo ad aiutare i bambini e le popolazioni più sfortunate, per l’Usl 3, con altri colleghi, sta lavorando a un progetto per chi non può curarsi. Donatella Noventa, ex primario sino a dicembre 2015 di Medicina dello sport di Noale, da lei fondata nel 1985, non sta ferma un giorno.

Sposata e mamma di due figli, ha iniziato a viaggiare sin da giovane, affiancando sempre la solidarietà. Pochi giorni fa è rientrata da un’esperienza di un mese nel nord della Thailandia, al Camillian Social Center di Chiang Rai, diretto da un’organizzazione cattolica, l’ordine dei Camilliani, che accoglie quasi 300 bambini. Tutti con alle spalle una loro storia. Il responsabile è fratel Gianni Dalla Rizza, un infermiere diplomato specializzato nella cura della lebbrosi ma si occupa pure d’istruzione.

«Ero stata in Thailandia molti anni fa», racconta la donna, «e l’ho trovata diversa. Ero lì con due colleghi padovani non vedenti e sono stata nella struttura dove ci sono piccoli dai 3 anni sino a adolescenti di 14. Una trentina di loro ha problemi di disabilità, gli altri sono disagiati. C’è chi è stato abbandonato, chi ha i genitori morti ma lì sono educati, hanno assistenza igienico-sanitaria. Con loro non hai comunicazione verbale ma a gesti. E ti capisci. Ti parlano con gli occhi, il sorriso. La Thailandia è splendida ma è al centro del turismo sessuale e del traffico d’organi».

Noventa ha prestato volontariato pure in Burkina Faso, Mali, Costa d’Avorio con il progetto Alepé, città a sud del paese. L’obiettivo è costruire strutture sanitarie per dare un futuro ai piccoli, fare prevenzione e combattere malattie come la tubercolosi, la malaria, l’Aids. «Per questo», continua il medico «vaccinarsi è fondamentale».

Il volontariato lo ha dentro da sempre. «Sono stata impegnata nei terremoti del Friuli del 1976 e dell’Irpinia quattro anni dopo» racconta Noventa «e prima di fare questo mestiere, ero una segretaria d’azienda ma non mi piaceva. Nel 1971 ho intrapreso la scuola per infermiera, ho lavorato in Cardiologia a Mirano e terapia intensiva. All’epoca, non essendo diplomata, mi sono iscritta a ragioneria facendo cinque anni in due alle serali a Santa Maria di Sala. Infine, sono andata all’università e mi sono laureata nel 1982 con lode, sempre studiando e lavorando. Avevo persino vinto un concorso per lavorare in banca. Era tutto fatto ma ho rifiutato: ricordo ancora le facce dei miei genitori», ride.

A Noale, ha creato Medicina dello sport dal nulla, diventando punto di riferimento regionale. «Adesso sto lavorando al progetto “Salute senza confini”» racconta «con altri colleghi volontari. L’obiettivo è curare chi non se lo può permettere, italiano o straniero che sia. Capofila sono i dottori Franco Osti e Luigi Tonon, l’Usl 3 ha già dato il suo benestare: per iniziare stiamo aspettando quello della Regione. Saranno coinvolte anche le sezioni Auser, perché molti anziani sono soli». Aiutare, insomma, resta la sua missione. —



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