Tiozzo si difende: «L’Iva era già pagata»

TREVISO
«Quelle auto erano targate e già immatricolate, un segno chiaro che l’Iva era già stata pagata». Fabio Tiozzo si è difeso così ieri mattina davanti al giudice. Il titolare della concessionaria Jaguar di Strada Ovest, a Treviso, è accusato di aver preso parte - con un ruolo di primo piano - a una maxi frode da ottanta milioni di euro sull’Iva.
Tiozzo continua però a professarsi innocente, e ieri davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Treviso, Elena Rossi, - che lo ha interrogato per rogatoria, perché l’indagine è a Sondrio - ha spiegato le sue ragioni.
«Ha risposto a tutte le domande con precisione e convinzione - dice il legale difensore dell’imprenditore, Michele Tiengo - ora siamo fiduciosi». L’avvocato ha chiesto la revoca della misura cautelare e di conseguenza la scarcerazione del suo assistito: una decisione è attesa tra oggi e domani. Tiozzo ha spiegato al gip che le compravendite contestate riguardano circa una cinquantina di automobili, acquistate e poi rivendute fra il 2006 e il 2007. Nessuna di queste auto è una Jaguar, si tratta quasi esclusivamente di auto tedesche, dalle Bmw alle Porsche: all’epoca Tiozzo non gestiva ancora la concessionaria di viale Della Repubblica. Le auto venivano acquistate già targate e immatricolate: secondo Tiozzo era il segno evidente che l’Iva era già stata pagata, «e per questo - dice il suo avvocato - lui era tranquillissimo, dormiva tra due guanciali».
Ben diversa la versione degli inquirenti: Tiozzo, secondo l’accusa, è stato protagonista di primo piano in una frode fiscale transnazionale da 80 milioni di euro realizzata evadendo l'Iva sulle auto di lusso importate da Austria e Germania e rivendute poi in Italia. L'ha scoperta la guardia di finanza di Sondrio al termine di una maxi-inchiesta durata due anni, che ha portato all'arresto di 11 persone e alla denuncia di altre 72. In manette, tra gli altri, è finito giovedì scorso il cinquantunenne chioggiotto residente a Treviso, titolare della Trevimotor Srl, la società che gestisce la prestigiosa concessionaria Jaguar di Treviso, in Strada Ovest. L’imprenditore è considerato dagli inquirenti una delle figure di spicco dell'intera organizzazione criminale. Un ruolo minore, invece, avrebbero avuto altri due trevigiani (sei i veneti coinvolti nell'inchiesta) che sono stati denunciati, ma non sottoposti a misure restrittive.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia