Thomo, leader del gruppo scampato all’omicidio
Per tutti è Mario, o Kevin. Ma il suo vero nome è Marenglen Thomo, 35 anni, albanese originario della città di Poro Vlore, così come il suo complice più fidato, Besnik Baba. Era Thomo, come emerge dalle indagini della Squadra mobile della polizia, il capo del gruppo criminale, il leader di una “vera e propria holding internazionale”, così come l’ha definita Odorisio, che metteva assieme albanesi, ungheresi e romeni con l’obiettivo di controllare il territorio di via Orlanda e il Terraglio, chiudere gli spazi ai gruppi criminali emergenti, o assoggettarli, facendoli lavorare sì, ma solo dietro pagamento di un pizzo di 50 euro a sera a ragazza. Thomo sapeva bene come gestire il territorio anche perché dieci anni fa lo aveva imparato a sue spese. All’epoca aveva 25 anni, abitava a Vicenza, dove gestiva un giro di prostituzione, ma voleva espandere la sua attività anche nel veneziano, proprio lungo il Terraglio - zona ricca e con molti clienti - e stava provando a farlo senza chiedere il permesso a chi, all’epoca, comandava. Per questo, la notte del 23 novembre di quell’anno lui e un amico, Astrit Baraci, che aveva 25 anni, vennero sorpresi e affrontati con mazze da baseball da un gruppo di rumeni, che non tollerava la presenza di emergenti gruppetti di albanesi nel mercato dello sfruttamento della prostituzione. Thomo riuscì a evitare le mazzate e a scappare mentre Baraci venne pestato a sangue: portato in ospedale, morì dopo alcune ore di agonia. Nel 2004 la polizia arrestò a Budapest uno dei responsabili di quell’aggressione, Jenica Spiridon, che a quel tempo aveva 32 anni, ed era scappato all’estero dopo aver capito che il cerchio gli si stava stringendo intorno e riuscì a rintracciare anche il secondo aggressore, Danut Mihai, di due anni più giovane, entrambi poi condannati per omicidio volontario. A distanza di dieci anni da quell’aggressione Thomo era riuscito quindi a prendersi non solo il Terraglio, ma anche l’area di via Orlanda, gestendo il traffico delle ragazze e l’organizzazione del territorio in riunioni che era solito organizzare nei centri commerciali del territorio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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