Terziario, un settore da 24 miliardi
Oltre 46 mila aziende per un volume d’affari annuo di circa 24miliardi di euro. Bastano due dati, elaborati dalla Confcommercio del Veneto, per raccontare l’importanza del terziario di mercato nella nostra provincia. Commercio, turismo, trasporti, servizi di informazione e di comunicazione, attività immobiliari, servizi alle imprese, trascinano l’economia del territorio, producendo una ricchezza pari all’8 % di quelle prodotta in tutta la regione da tutti i settori. Eppure il Veneziano può e deve fare molto di più sotto questo fronte, in particolare per quanto riguarda l’ambito più innovativo e performante, quello dell’Information and Comunication Technology. In tale segmento infatti, la nostra provincia arranca, almeno rispetto alle altre realtà regionali. Le imprese che si occupano di servizi di informazione e di comunicazione, all’interno dei quali rientra l’Ict, sono 1.437, il 15% di quelle presenti in tutto il Veneto, ma producono un volume d’affari di 343milioni di euro, neppure il 9% del volume prodotto nella regione. La Marca ha duecento aziende in più del Veneziano (1.630) e crea quasi un terzo della ricchezza regionale del settore: 1miliardo e 209milioni di euro. Nel Padovano le imprese di informazione e comunicazione sono addirittura 2.231 e realizzano un quarto del volume d’affari veneto.
Meglio della nostra provincia pure Verona, con 1.798 aziende e 780milioni di euro di ricchezza e Vicenza (1.619 ditte per 483milioni di euro). Il territorio veneziano si consola ovviamente con il turismo, che lo pone in prima posizione per quanto riguarda l’occupazione di alloggi e la ristorazione. Podio più alto per numero di imprese e affari pure nel settore dei trasporti e del magazzinaggio. Però in tanti altri comparti del terziario di mercato, la provincia si colloca davanti solo a Belluno e Rovigo. È quinta per volume d’affari nell’ambito del commercio di autovetture, nelle attività finanziarie e assicurative, in quelle immobiliari, nel commercio all’ingrosso. Quarta nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, terza nel commercio al dettaglio.
Insomma, ce n’è di strada da percorrere e, da questo punto di vista, i fondi europei rappresentano, secondo la Confcommercio del Veneto che ha redatto l’Atlante Economico dei Comuni per descrivere la situazione del terziario nella nostra regione, risorse fondamentali per sostenere un settore così importante. «Nel programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale – dice il presidente dell’associazione, Massimo Zanon -, deve essere definita in modo coerente e chiaro la possibilità delle imprese del settore di poter partecipare alle diverse azioni che favoriscono l’innovazione tecnologica, di processo e di prodotto, necessarie per uno sviluppo intelligente e inclusivo, capace di contribuire alla crescita del sistema con la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso il digitale e le nuove forme di comunicazione».
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