Terremoto nella notte, nel pomeriggio ancora una scossa

VENEZIA. Una forte scossa di terremoto è stata avvertita nel Veneziano attorno alle 4 di notte. Molti sono stati svegliati dalla scossa.
Alle 15.18 una nuova scossa di 5.1 gradi ha fatto tremare il Veneziano. La scossa è stata avvertita da Chioggia a Portogruaro, facendo squillare di nuovo il centralino dei vigili del fuoco, ma anche nel centro di Mestre e a Venezia. Al momento non si registrano danni.
Intanto in Emilia Romagna la situazione resta critica. Una squadra dei vigili del fuoco di Venezia è partita questa mattina per prestare soccorso a Bondeno, Ferrara, una delle zone più colpite del sisma. Sempre in mattinata dal nucleo di Tessera si è alzato un elicottero dei pompieri, che ha sorvolato la zona più colpita dal sisma, da Finale Emila a Mirandola, con i funzionari del comando di Modena, per valutare lo stato dei danni.
Sono sei le vittime provocate dal terremoto in Emilia-Romagna. Una scossa di magnitudo 6, forte quasi quanto quella che il 6 aprile 2009 ha distrutto l’Aquila, con epicentro 36 chilometri a nord di Bologna, tra le province di Modena e Ferrara, dove si registrano anche una cinquantina di feriti, nessuno dei quali in gravi condizioni, e ingenti danni a chiese ed edifici storici. Quattro vittime sono operai, uccisi dal crollo dei capannoni in cui stavano lavorando in provincia di Ferrara: due alla Sant’Agostino Ceramiche, un’altro alla fonderia Tecopress di Dosso e un’altro ancora in una azienda di polistirolo a Ponte Rodoni di Bondeno. Le altre due vittime sono una ultracentenaria di Sant’Agostino e una tedesca di 37 anni che si trovava a Bologna per lavoro. Ad uccidere entrambe lo spavento per il forte terremoto, che è stato avvertito in tutto il nord Italia.
La scossa è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4.04, seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un’altra di 2.9 alle 5.44. L’epicentro nella pianura padana emiliana, una decina di chilometri di profondità dal suolo, 36 chilometri a nord da Bologna - dove la gente è scesa in strada per la paura ma non si registrano particolari problemi. Circa duecento, fino ad ora, gli interventi richiesti ai centralini del 118 tra Modena e Ferrara. Evacuati i 35 pazienti dell’ospedale di Finale Emilia, tra cui una donna incinta, che è stata trasportata al policlinico modenese, mentre all’ospedale di Mirandola i pazienti sono stati fatti uscire dalle camere e sistemati in apposite strutture fuori dall’ospedale. A Ferrara, intanto, è arrivato il capo della Protezione civile, prefetto Franco Gabrielli, che partecipa ad un vertice in prefettura con le autorità locali per fare il punto sull’emergenza. Subito dopo si recherà anche nel Modenese.
Bilancio in Veneto. Per quanto riguarda il territorio del Veneto, sono stati comunicati in successione cinque eventi sismici nella provincia di Rovigo, di cui il principale delle ore 4:35 di magnitudo 4.33 con epicentro stimato nell’area a 5 km da Occhiobello; dieci eventi sismici sono stati comunicati nella provincia di Verona di cui il principale delle ore 4:25 di magnitudo 3.85 con epicentro stimato nell’area a 2 km da Minerbe; infine un evento sismico nella provincia di Padova delle ore 4:30 di magnitudo 4.05 con epicentro stimato nell’area a 3 km da Este.
Al numero verde della Protezione Civile della Regione del Veneto (800 990 009) sono arrivate numerose chiamate di cittadini. Per quanto riguarda la rilevazione dei danni nel Veneto, sono state contattate le Prefetture del Veneto e tutte le Province. Nella provincia di Rovigo sono stati finora segnalati calcinacci caduti dalle facciate della chiese di Fiesso Umbertiano e Ficarolo e un muro di recinzione crollato. È stata contattata la sala Rfi che ha comunicato di aver precauzionalmente bloccato il treno Tarvisio-Roma a Ferrara; anche la linea Pd-Bo è stata interrotta per precauzione. La chiesa di Calto (Rovigo) registra un crollo parziale del tetto ed è stata dichiarata inagibile; la chiesa di Castelmassa (Rovigo) risulta chiusa per crollo di intonaci; il comune di Gaiba (Rovigo) registra fessurazioni in case private; la casa di cura di Castelmassa presenta fessurazione per cui è in corso una verifica.
L’Anas sta verificando lo stato delle strade, mentre il comune di Castagnaro (Verona) comunica fessurazioni alla chiesa. Le strutture ospedaliere della Regione del Veneto non hanno riportato danni e sono pienamente funzionanti. Nessuna segnalazione al momento si registra sulle altre province venete.
Per quanto riguarda l’aspetto sanitario le Centrali Operative del Suem 118 sono state interessate da oltre 500 chiamate da parte di utenti che richiedevano informazioni. Il Suem di Rovigo ha soccorso una decina di persone per lievi infortuni conseguenti al precipitoso abbandono delle abitazioni; ha provveduto ad evacuare un’anziana allettata da un’abitazione lesionata ed è intervenuto anche in provincia di Ferrara, in supporto ai mezzi locali; alcuni lievi malori si sono verificati nel centro storico di Venezia. Il Creu (Coordinamento Regionale Emergenza Urgenza) e la Centrale di Coordinamento per le grandi emergenze di Mestre hanno immediatamente attivato un monitoraggio della situazione, mantenendo i contatti con il Servizio Emergenza Sanitaria del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
«Nel caso fosse richiesto - ha fatto presente il presidente del Veneto Luca Zaia - siamo pronti in qualsiasi momento a predisporre l’invio di una colonna di soccorso sanitario nella Regione Emilia Romagna».
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