Terraglio e Marghera, attenti ai velocar

Le telecamere sono già accese da tre settimane e le prove tecniche si stanno concludendo: ancora pochi giorni e sì, si parte, nel senso che i filmati fino ad oggi usati per la verifica della qualità delle riprese e il posizionamento della telecamera che registra le immagini potranno essere usati dai vigili urbani di Mestre per staccare le contravvenzioni che poi saranno spedite a casa dell’automobilista beccato in flagranza a superare, a semaforo rosso, la linea bianca dello stop. Dei due nuovi velocar uno si trova a Marghera, lungo via Trieste, all’incrocio con via Del Bosco, la strada che porta verso le case popolari. L’altro invece è stato installato lungo il Terraglio, all’incrocio con via Pennello, dove si trovano le piscine della società polisportiva Terraglio. Due strade molto frequentate, e non solo per gli spostamenti in città: via Trieste infatti è usata anche dai pendolari che si spostano dai comuni del Miranese verso Marghera e Venezia mentre il Terraglio è usata dai pendolari che raggiungono Mestre da Mogliano, Preganziol e Treviso.
È questo, dei due, l’incrocio più pericoloso, dove lo strumento anti-furbi è stato richiesto anche dai residenti della zona per prevenire le molte manovre pericolose di cui si trovano a essere testimoni. E di manovre pericolose, assicura chi ha provato le telecamere in queste settimane, ce ne sono state molte. Più che di auto che transitano con il rosso si tratta di automobilisti che si avventurano in spericolati sorpassi di fronte alla doppia linea continua. Peccato però che le immagini catturate dalla telecamera dei velocar possano essere usate come previsto dal codice della strada - spiegano i vigili urbani - solo per le sanzioni per le quali il sistema è omologato: ovvero il passaggio con il disco rosso. L’installazione dei due velocar si trascina dietro, come sempre, una serie di polemiche, come quelle sollevate dall’Adico (Associazione difesa dei consumatori) di Carlo Garofolini, secondo il quale il centro di Mestre «è ormai ingabbiato in una rete di divieti, limitazioni al traffico e velocar». Quel che bisognerebbe fare, secondo i consumatori, è installare dei contasecondi, come avviene in altri Paesi, ad esempio nella vicina Slovenia. Sono display che, come suggerisce il nome, contano i secondi che mancano allo scadere del verde o del rosso e che permettono quindi all’automobilista di valutare la possibilità di passare. Un’ipotesi di cui si discute da tempo, e non solo a Venezia, ma che sembra impraticabile per via di una direttiva poco chiara del Ministero dei Trasporti, e che ha fino ad ora impedito di fatto l’avvio di qualsiasi tipo di sperimentazione. L’accensione dei velocar di via Trieste e Terraglio va a rimpolpare la mappa dei dispositivi.
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